tag:blogger.com,1999:blog-53922366496499065112024-03-05T02:15:15.268-08:00Alimentazione e SpiritualitàBlog a cura del Centro Studi Bhaktivedanta sul tema dell'Alimentazione in rapporto alla Spiritualità.Anonymoushttp://www.blogger.com/profile/15109352896800601211noreply@blogger.comBlogger35125tag:blogger.com,1999:blog-5392236649649906511.post-5541859504820312012011-06-29T01:03:00.000-07:002011-06-29T01:59:20.236-07:00ASTENERSI DAL CAUSARE SOFFERENZA di Marco Ferrini (Matsyavatara Dasa).<div class="separator" style="clear: both; text-align: center;"><a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEhYTUAUyxmrT2uge6z-b3k3M0RyPwwMj5B793yP28KcexgSxQAQWQBK8HL45Wcz5F71Bap7_NYqhYtUEaLS0zz_zb5W-SE0CTbsNb5QslgNK3jWh2UZUxJ3xYw8kdiqGZxHTDr_xP-883_O/s1600/sofferenza.jpg" imageanchor="1" style="margin-left: 1em; margin-right: 1em;"><img border="0" height="257" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEhYTUAUyxmrT2uge6z-b3k3M0RyPwwMj5B793yP28KcexgSxQAQWQBK8HL45Wcz5F71Bap7_NYqhYtUEaLS0zz_zb5W-SE0CTbsNb5QslgNK3jWh2UZUxJ3xYw8kdiqGZxHTDr_xP-883_O/s640/sofferenza.jpg" width="640" /></a></div><div style="font-family: Verdana,sans-serif; text-align: justify;"></div><div style="font-family: Verdana,sans-serif;"></div><div style="font-family: Verdana,sans-serif; text-align: justify;"></div><div style="background: none repeat scroll 0% 0% transparent; font-family: Verdana,sans-serif; font-style: normal; margin-bottom: 0cm; text-align: justify;"><span style="background: none repeat scroll 0% 0% transparent;">Il consumo di carne è pratica comune nella nostra società. Al contrario, chi si astiene da un'alimentazione a base di animali, viene spesso tacciato di eccentricità e sentimentalismo. L'essere carnivori appare, ai più, una </span><i><span style="background: none repeat scroll 0% 0% transparent;">condicio sine qua non </span></i><span style="font-style: normal;"><span style="background: none repeat scroll 0% 0% transparent;">per la salute fisica e ci si chiede di cosa può mai nutrirsi chi se ne si discosta.</span></span><span style="background: none repeat scroll 0% 0% transparent;"> A causa di questi diffusi luoghi comuni e ad una politica commerciale senza scrupoli che confeziona carne e pesce nelle più creative forme e colori, si è perso di vista cosa in realtà si nasconda dietro tali prodotti. Sono animali, creature viventi, dotate di un sistema nervoso che fa sperimentare loro molte delle emozioni conosciute anche dall'essere umano. Si pensi agli animali domestici, a coloro che talvolta divengono anche i più fedeli compagni di qualcuno e che sanno manifestare affetto, gioia e parimenti tristezza e paura. Costoro possono percepire dolore non solo sul piano fisico, bensì anche su quello psichico. E se lo possono fare canidi e felini, perché non potrebbero anche ovini o bovini! Il pensare ed accettare che, per soddisfare le esigenze di qualcuno, animali innocenti vengano macellati, illudendosi che ciò non causi loro sofferenza, è una mentalità da </span><i><span style="background: none repeat scroll 0% 0% transparent;">asura</span></i><span style="background: none repeat scroll 0% 0% transparent;">(1). È un'illusione persino pensare di essere esenti da responsabilità solo perché non si è direttamente coinvolti nell'omicidio di tali esseri: come spiegano chiaramente gli </span><i><span style="background: none repeat scroll 0% 0% transparent;">Shastra,</span></i><span style="background: none repeat scroll 0% 0% transparent;"> tutte le volte che si prende parte ad un processo di violenza, in misura piccola o grande si è colpevoli. Dunque, se si ha la capacità di discernere cosa effettivamente succeda e sia successo per ottenere determinati prodotti, se si ha la consapevolezza di quanto dolore si generi per la mentalità di cui sopra e si desideri non esserne partecipi, ci si deve discostare, adottando una dieta opportuna, medicine e modi di procedere che siano da questa lontani. È necessario quindi rifiutare i prodotti che provengono dal mattatoio, ma al contempo fare attenzione a rimanere su una piattaforma di equilibrio, che non inibisca eccessivamente l'azione: è impossibile in questa vita evitare completamente la violenza, fondamentale però è prendere deliberatamente le distanze da ciò che avviene a causa nostra, quando noi potremmo avere le alternative. La tradizione indovedica insegna il rispetto di tre importanti parametri a tal fine: tempo, luogo e circostanza; se per esempio si vivesse al Polo Nord, dove non sono presenti numerosi alimenti sostitutivi, sarebbe difficile riuscire ad astenersi completamente da quelli a base di pesce. In circostanze diverse, perciò, dobbiamo tenere di conto di quelle che sono le reali possibilità alternative e non dismettere con tanta facilità e superficialità una buona alternativa che ci eviterebbe di incorrere in attività </span><i><span style="background: none repeat scroll 0% 0% transparent;">ugra-karma</span></i><span style="background: none repeat scroll 0% 0% transparent;">(2). Rispettando tutti gli esseri viventi, al meglio delle nostre possibilità, scopriremo di aver reso beneficio non solo a loro, ma anche a noi stessi.</span></div><div style="font-family: Verdana,sans-serif; text-align: justify;"></div><div style="background: none repeat scroll 0% 0% transparent; font-family: Verdana,sans-serif; margin-bottom: 0cm; text-align: justify;"><br />
</div><div style="font-family: Verdana,sans-serif; text-align: justify;"></div><div style="font-family: Verdana,sans-serif; text-align: justify;"></div><div style="font-family: Verdana,sans-serif; text-align: justify;"></div><div style="font-family: Verdana,sans-serif; margin-bottom: 0cm; text-align: justify;"><span style="font-size: x-small;">(1) Lett. 'ottenebrati'; spiriti delle tenebre violatori dell'armonia universale, eternamene in conflitto con i 'luminosi' <i>deva</i>, detti anche <i>sura</i>, preposti dal Supremo al mantenimento del cosmo.</span></div><div style="font-family: Verdana,sans-serif; text-align: justify;"></div><div style="font-family: Verdana,sans-serif; margin-bottom: 0cm; text-align: justify;"><span style="font-size: x-small;">(2) L’aggettivo <i>ugra</i> significa ‘terribile’ e, preposto al termine <i>karma,</i> indica quelle azioni che infrangono pesantemente l’ordine cosmico e che sono perciò foriere di grandi sofferenze, sia per chi le subisce che per chi le compie.</span></div><div style="font-family: Verdana,sans-serif; text-align: justify;"></div><div style="font-family: Verdana,sans-serif; margin-bottom: 0cm; text-align: justify;"><span style="font-size: x-small;"><br />
</span> </div><div style="font-family: Verdana,sans-serif; text-align: justify;"></div><div style="font-family: Verdana,sans-serif; margin-bottom: 0cm; text-align: justify;"><span style="font-size: x-small;"><b>Tratto da 'Il nettare dell'Insegnamento' (Commento all'Upadeshamrita) di Marco Ferrini (Matsyavatara Das).</b></span></div>Anonymoushttp://www.blogger.com/profile/15109352896800601211noreply@blogger.com0tag:blogger.com,1999:blog-5392236649649906511.post-83249874255095639262011-02-14T15:47:00.000-08:002011-06-29T02:01:19.494-07:00COUNSELING DELLA NUTRIZIONE PRESSO LA SEDE DEL CENTRO STUDI BHAKTIVEDANTA.<div style="font-family: Verdana,sans-serif; text-align: justify;">Seminario tenuto da Roberto Innocenzi presso la sede del Centro Studi Bhaktivedanta a Ponsacco<br />
Sito Web: <b><a href="http://www.csbcounseling.org/"><b>www.csbcounseling.org </b></a></b></div><div class="separator" style="clear: both; font-family: Verdana,sans-serif; text-align: justify;"></div><div style="font-family: Verdana,sans-serif; text-align: justify;"></div><div style="font-family: Verdana,sans-serif; text-align: justify;"><br />
<b>Sabato 5 Febbraio 2011</b></div><div style="font-family: Verdana,sans-serif; text-align: justify;"><b>Tema: Counseling della Nutrizione</b></div><div style="font-family: Verdana,sans-serif; text-align: justify;"><br />
</div><div style="font-family: Verdana,sans-serif; text-align: justify;">La nutrizione è intimamente connessa al benessere di ogni essere vivente e non si può parlare di buona salute se la nutrizione non è adeguata.</div><div style="font-family: Verdana,sans-serif; text-align: justify;">La persona ha bisogno di curare e rispettare il proprio corpo affinché esso sia efficiente, in modo che possa espletare tutte le funzioni necessarie per evolvere in sintonia con le leggi della Natura. Affinché questa meravigliosa creazione divina che è il corpo possa funzionare per favorire il percorso evolutivo dell'individuo, è necessario che vengano adeguatamente nutrite le miliardi di cellule di cui è composta. Tanto più correttamente la si nutrirà, tanto più a lungo e meglio potrà vivere. Le cellule sono unità intelligenti. Quando il corpo è sano, esse fanno sempre la cosa giusta al momento giusto, anche quando noi non ne siamo consapevoli, regolando perfettamente il nostro metabolismo per permettercidi esprimere tutte le nostre potenzialità fisiche, intellettuali e spirituali. Ogni forma di cibo, non solo fisico, ma anche psichico, produce un effetto diretto sulla regolazione del metabolismo e di conseguenza incide sul decorso patologico o sulla riattivazione del processo di guarigione. Per questo non sarà mai abbastanza l'importanza che diamo all’alimentazione. In questo seminario verrà trattato il tema della nutrizione e la sua influenza sul benessere generale dell'individuo e si conseguenza sulla qualità delle sue relazioni.</div><div style="font-family: Verdana,sans-serif; text-align: justify;"><br />
</div><div style="font-family: Verdana,sans-serif; text-align: justify;"><b>Domenica 6 Febbraio 2011 </b></div><div style="font-family: Verdana,sans-serif; text-align: justify;"><b>Tema: Tecniche di autoconsapevolezza: La Bioenergetica di A. Lowen</b></div><div style="font-family: Verdana,sans-serif; text-align: justify;"><br />
</div><div style="font-family: Verdana,sans-serif; text-align: justify;">La bioenergetica è un modo di comprendere la persona osservando i suoi processi energetici. Questi processi, tra cui la produzione di energia attraverso la respirazione, i relativi metabolismi ad essa collegati e la scarica di energia nel movimento, sono funzioni basilari della vita. La quantità di energia di cui si dispone e l’uso che se ne fa determinano la risposta alle varie situazioni della vita. Se si dispone di maggiore energia, questo comporterà una maggiore armonia nella capacità di espressione individuale. Ma affinché ciò accada c’è bisogno di armonizzare corpo, mente e anima, poiché è solo nella perfetta armonia tra queste differenti dimensioni dell'essere che si può aspirare a raggiungere un pieno benessere, sostenuto da un alto senso di integrità morale, di amore per gli altri e di consapevole rapporto con il Divino. Grazie a questo sublime equilibrio è possibile conseguire quello “stato di grazia” tanto difficile da ottenere nella vita di tutti i giorni quanto essenziale per la nostra realizzazione.</div>Anonymoushttp://www.blogger.com/profile/15109352896800601211noreply@blogger.com0tag:blogger.com,1999:blog-5392236649649906511.post-57751134081791416692010-12-02T00:52:00.000-08:002011-06-29T02:01:57.411-07:00LA SCELTA VEGETARIANA NELLA TRADIZIONE CRISTIANA.<div style="text-align: justify;"><b>Agostino di Ippona</b> (354-430), santo, vescovo, la sua mensa era parca e frugale, composta di erbaggi e legumi.</div><div class="separator" style="clear: both; text-align: justify;"><a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEjnZKDSA8HAnrXLd-LT3YGGDX8SSxps-v-KnahVwQxJGHaDrolaFiPu69R8mJDcrNxlhns6fYMlzDP4guls4Qn07ozcYzrVaqBFLIbi6Nc9bTX88UlCOKH1cTh-bKbZHare4GPFTGRonL3D/s1600/466-santambrogio_mosaicosacello.jpg" imageanchor="1" style="clear: left; float: left; margin-bottom: 1em; margin-right: 1em;"><img border="0" height="320" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEjnZKDSA8HAnrXLd-LT3YGGDX8SSxps-v-KnahVwQxJGHaDrolaFiPu69R8mJDcrNxlhns6fYMlzDP4guls4Qn07ozcYzrVaqBFLIbi6Nc9bTX88UlCOKH1cTh-bKbZHare4GPFTGRonL3D/s320/466-santambrogio_mosaicosacello.jpg" width="246" /></a></div><div style="text-align: justify;"><b>Ambrogio di Milano </b>(339-397), santo, vescovo, tra i primi dottori della Chiesa latina, scrittore, fu assertore del regime vegetariano, escludeva dalla sua mensa carne, pesce, uova e latticini, nutrendosi di erbaggi, frutta e verdura. Diceva: “La carne fa cadere anche le aquile che volano”.</div><div style="text-align: justify;"><b>Antioco Eremit</b>a, visse fino a cento anni nutrendosi di verdure crude e bevendo sola acqua.</div><div style="text-align: justify;"><b>Basilio Magno</b> (330-379), santo, vescovo, dottore della Chiesa orientale, padre del monachesimo orientale, legislatore monastico. Fondò una comunità di asceti che si nutrivano solo di pane e verdure e bevevano solo acqua.</div><div style="text-align: justify;"><b>Benedetto da Norcia</b> (480-547), santo, patriarca del cenobitismo occidentale, nella sua regola il divieto assoluto della carne per i monaci e anche per i bambini.</div><div style="text-align: justify;"><b>Bernardo di Chiaravalle </b>(1090-1153), santo e dottore della Chiesa, si nutriva di pane, latte e zuppa di verdure. Affermava: “Troverete più nelle foreste che nei libri”.</div><div style="text-align: justify;"><b>Bonaventura da Potenza</b> (1651…), beato francescano, nella regola dei Certosini da lui fondata l’astinenza totale dalle carni che estese pure ai monaci ammalati: chi disobbediva a questa regola veniva espulso dall’Ordine.</div><div style="text-align: justify;"><b>Caterina da Siena</b> (1347-1380), santa, dottore della Chiesa, una delle maggiori scrittrici del XIV secolo, rinunciò alla carne fin da piccola nutrendosi di pane, erbe crude e bevendo solo acqua.</div><div style="text-align: justify;"><b>Cesario d’Arles</b> , santo, scrisse due regole, la prima per i monaci, la seconda per le sacre Vergini del monastero di S. Giovanni Battista. In questa regola era assolutamente vietato mangiare carni.</div><div style="text-align: justify;"><b>Chiara da Montefalco</b> vissuta nel 13° secolo, si nutriva di frutta ed erbe selvatiche e pur dormendo sopra un giaciglio fatto di sassi si conservò sempre in salute.</div><div style="text-align: justify;"><b>Filippo Neri </b>(1515-1595), dopo una visione non mangiò più carne o pesce e si nutrì esclusivamente di pane, erba e qualche f rutto.</div><div class="separator" style="clear: both; text-align: justify;"><a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEiHG-IVx8QrjG2RlJ5XtHP-KDMbHkOFCMsax-AegtDqhe15vhDcOHfFVe-_E0l14d4zJUHdIlT265jdMHuPwEXGEVm3Glw-N-k5puqsS08Nz2VjoROs8bauSoP1NG1mdyQXGj1j9W0RWqOI/s1600/08.jpg" imageanchor="1" style="clear: right; float: right; margin-bottom: 1em; margin-left: 1em;"><img border="0" height="256" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEiHG-IVx8QrjG2RlJ5XtHP-KDMbHkOFCMsax-AegtDqhe15vhDcOHfFVe-_E0l14d4zJUHdIlT265jdMHuPwEXGEVm3Glw-N-k5puqsS08Nz2VjoROs8bauSoP1NG1mdyQXGj1j9W0RWqOI/s320/08.jpg" width="320" /></a></div><div style="text-align: justify;"><b>Francesca Romana</b> (1384-1440), santa, sposa, madre, vedova esemplare. Operò strepitosi miracoli. Fin da giovanissima si astenne dal vino e dalla carne.</div><div style="text-align: justify;"><b>Francesco di Paola</b> (1416-1507), santo, eremita, fondatore dell’Ordine dei Minimi, per la sua dieta parca e frugale fu chiamato dai suoi contemporanei “mangiatore di radici”.</div><div style="text-align: justify;"><b>Fulgenzio di Ruspe</b>, visse verso la fine del 5° secolo, santo, monaco e vescovo, non mangiava mai carne.</div><div style="text-align: justify;"><b>Giacomo Minore</b>, apostolo, cugino di Gesù vescovo di Gerusalemme. Secondo Eusebio di Cesarea non mangiò mai carne di animali, né bevve vino.</div><div style="text-align: justify;"><b>Giovanni Battista</b>, ultimo dei profeti ebrei, detto il precursore di Cristo, si nutriva di focacce e miele.</div><div style="text-align: justify;"><b>Giovanni Bono </b>(1169-1249), fondatore dell’ordine degli Eremiti, non mangiava mai carne; consumava in una settimana quello che i loro confratelli mangiavano in un giorno.</div><div style="text-align: justify;"><b>Giovanni d’Avila </b>(1499-1569), santo, sacerdote, si nutriva di legumi e frutta.</div><div style="text-align: justify;"><b>Giovanni Maria Vianney </b>(1786-1859), santo e guida spirituale, si nutriva quasi essenzialmente di patate.</div><div style="text-align: justify;"><b>Girolamo</b> (345-419), santo e dottore della Chiesa, tradusse e revisionò la Bibbia, auspicava il ritorno alla condizione antecedente il Peccato: “L’astinenza dalla carne ricomincia con la venuta di Cristo”.</div><div style="text-align: justify;"><b>Giuseppe Cottolengo</b> (1786-1842), santo, fondatore di 4 comunità femminili ed una maschile ove la regola da lui stabilita prescriveva l’obbligo di non consumare carne.</div><div style="text-align: justify;"><b>Gregorio da Nazianzeno</b> (329-389), santo, vescovo, dottore della Chiesa orientale, ritenuto il teologo più erudito mai vissuto, si riferisce che mangiasse esclusivamente lupini.</div><div style="text-align: justify;"><b>Leonardo da Porto Maurizio</b> (1676-1751), santo, sacerdote, scrittore, non consumava né carne né pesce.</div><div style="text-align: justify;"><b>Matteo</b>, apostolo, santo, evangelista. Clemente Alessandrino riporta che si nutriva di frutta, semi ed erbaggi.</div><div style="text-align: justify;"><b>Migne </b>(1800-1875), abate francese, riteneva l’astinenza dalla carne ciò che maggiormente contribuiva alla perfezione e alla felicità dell’uomo.</div><div class="separator" style="clear: both; text-align: justify;"><a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEgIIEJPrAfzR_fp6ZqKJKkpz3UrCexhQYMjkxDC5XG__Bl-1972D_JEr9f4DJwtzuuWIr_LKnmuKyL6ROGmewsi1F75MHYcm7rTqBysofaEklDmAW1r-oKa6OH6Pq7hA4dDgj8pHop4Dd3G/s1600/san+nicola+da+tolentino-2.jpg" imageanchor="1" style="clear: left; float: left; margin-bottom: 1em; margin-right: 1em;"><img border="0" height="320" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEgIIEJPrAfzR_fp6ZqKJKkpz3UrCexhQYMjkxDC5XG__Bl-1972D_JEr9f4DJwtzuuWIr_LKnmuKyL6ROGmewsi1F75MHYcm7rTqBysofaEklDmAW1r-oKa6OH6Pq7hA4dDgj8pHop4Dd3G/s320/san+nicola+da+tolentino-2.jpg" width="267" /></a></div><div style="text-align: justify;"><b>Nicola da Tolentino</b> (1245-1305), santo ed eremita agostiniano, si asteneva da carne, pesce, latticini e dai condimenti con grasso.</div><div style="text-align: justify;"><b>Nilo</b> ( 910-1004), santo, mangiava pane, legumi e frutti e beveva solo acqua.</div><div style="text-align: justify;"><b>Paconio</b> (292-346), santo, iniziatore della vita cenobitica, fondatore di numerosi monasteri ove i pasti erano a base di erbe, pane, olive, formaggi con divieto assoluto di carne e vino.</div><div style="text-align: justify;"><b>Paolino di Nola</b> (353-431), santo, osservò sempre l’astinenza dalle carni.</div><div style="text-align: justify;"><b>Pietro</b>, apostolo, santo. Nei Ricognitinoum libros di Clemente Romano si riferisce che si nutrisse di pane, olive e raramente erbe.</div><div style="text-align: justify;"><b>Pietro d’Alcantara </b>(1499-1562), santo, asceta francescano, uno dei più grandi mistici spagnoli, si nutriva tre volte a settimana consumando solo piselli e fave.</div><div style="text-align: justify;"><b>Pietro il Galata</b>, consumava solo pane ed acqua.</div><div style="text-align: justify;"><b>Pietro Regalado</b>, santo, francescano di stretta osservanza, straordinario taumaturgo, nelle comunità che fondò i membri si nutrivano solo di legumi, estendendosi da carne e vino.</div><div style="text-align: justify;">Pio V (1504-1572), santo, vescovo, cardinale e poi papa, si nutriva con erbe e legumi.</div><div style="text-align: justify;"><b>Tommaso d’Aquino</b> (1220-1274), santo, massimo rappresentante della Scolastica medioevale, eminente teologo, riteneva che carni, latte e uova costituissero il massimo incentivo alla lussuria.</div><div style="text-align: justify;">Vincenzo Ferret (1350-1419) santo domenicano, è considerato il più grande predicatore di tutti i tempi, si asteneva dalla carne.</div><div style="text-align: justify;"><br />
</div><div style="text-align: justify;">Franco Libero Manco</div>Anonymoushttp://www.blogger.com/profile/15109352896800601211noreply@blogger.com7tag:blogger.com,1999:blog-5392236649649906511.post-77105426489510965632010-10-04T08:31:00.000-07:002011-06-29T02:02:29.472-07:00RISPETTARE IL PIANETA di Giovanni Canepa.<div class="separator" style="clear: both; font-family: Verdana,sans-serif; text-align: justify;"><a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEg10yBg04sutKUd8hBsbf7j8Jh2XPPq5XbbjNgWND5QarVBLc83RxHnhvWx3bSuEf4r_6ualbIjcfxPQqqVoLHqoNdGKw2o-CMSLktsjBE4ARZ_uXNulOR9okYTlxVqCLjKhJccKzExsymT/s1600/terra.jpg" imageanchor="1" style="clear: left; float: left; margin-bottom: 1em; margin-right: 1em;"><img border="0" height="320" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEg10yBg04sutKUd8hBsbf7j8Jh2XPPq5XbbjNgWND5QarVBLc83RxHnhvWx3bSuEf4r_6ualbIjcfxPQqqVoLHqoNdGKw2o-CMSLktsjBE4ARZ_uXNulOR9okYTlxVqCLjKhJccKzExsymT/s320/terra.jpg" width="213" /></a></div><div style="font-family: Verdana,sans-serif; text-align: justify;">Il nostro stare in questo pianeta deve essere caratterizzato da una grande attenzione per le forze della natura che da sempre era stata venerata dai nostri antenati. Allora si sapeva benissimo che il corpo, l'anima e l'ambiente sono intrinsecamente connessi. Cosa che noi ora abbiamo dimenticato. Del resto, i nostri antenati e anche i nostri nonni hanno sempre reso onore alla natura e curato sé stessi con erbe antiche, oli da fiori, radici frantumate e con altri metodi originali per una guarigione naturale tramandata di generazione in generazione. Se vogliamo sopravvivere, dobbiamo riaccendere la fiducia che i nostri antenati avevano nella cura e nei poteri mistici della natura. Quei poteri che sono profondamente radicati nella Filosofia Orientale Classica, che riconosce come interdipendenti fra loro il benessere fisico mentale e spirituale. Per rispettare il Pianeta dobbiamo cessare di mangiare carne i cui allevamenti consumano risorse enormi che vanno scarseggiando. Inoltre esiste un problema di rispetto per questi esseri che possono essere uccisi per divenire cibo solo in casi di assoluta mancanza di alternative. Ma oggi abbiamo tutto senza bisogno di uccidere gli animali. E poi la carne della grande distribuzione fa male per i mezzi artificiali usati per una produzione più grande e veloce.</div>Anonymoushttp://www.blogger.com/profile/15109352896800601211noreply@blogger.com0tag:blogger.com,1999:blog-5392236649649906511.post-24826932520490676282010-09-30T10:15:00.001-07:002010-10-04T10:51:46.164-07:00SETTIMANA VEGETARIANA.<a href="http://www.agireora.org/info/news_dett.php?id=825" target="_blank"><img border="0" src="http://www.agireora.org/img/banner-settimana-vegetariana-pubblico-350x60.jpg" /></a><br />
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Il Centro Studi Bhaktivedanta ha deciso di promuovere la settimana vegetariana mondiale con la speranza che sempre più persone realizzino quanto inutile sia il massacro di animali per l'alimentazione umana.<br />
Questa settimana potrebbe essere uno stimolo per molte persone a provare una dieta priva di violenza e capire quanti benefici porta sotto molti punti di vista: economico, ambientale, salutistico ed etico.<br />
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Questa settimana il nostro blog sará particolarmente attivo nel fornire suggerimenti, ricette e spunti di riflessione sulla scelta vegetariana.<br />
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In attesa dei vostri interventi e commenti vi auguriamo una buona VEG-settimana!<br />
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CSB staffAnonymoushttp://www.blogger.com/profile/15109352896800601211noreply@blogger.com1tag:blogger.com,1999:blog-5392236649649906511.post-32665524455162860142010-08-25T07:45:00.000-07:002010-08-31T06:59:42.546-07:00ONU: 'LA DIETA VEGANA SALVERA' IL MONDO'.<div style="text-align: justify;"><div class="separator" style="clear: both; text-align: center;"><a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEgNViUP3ULNcxdmEmd_9QolsV5POBiRmFob6DgtBR7O6898Sx37EjUQLHnWUJUvgUUQVA-N5bFcXWSaO7ejZFOgrDS6Hw4B07h5U4VAcLTQcDTpej-ir_RuQVX3ONMwLEHreMycGVo_KiGK/s1600/3881_4924_cow_Image.jpg" imageanchor="1" style="clear: left; float: left; margin-bottom: 1em; margin-right: 1em;"><img border="0" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEgNViUP3ULNcxdmEmd_9QolsV5POBiRmFob6DgtBR7O6898Sx37EjUQLHnWUJUvgUUQVA-N5bFcXWSaO7ejZFOgrDS6Hw4B07h5U4VAcLTQcDTpej-ir_RuQVX3ONMwLEHreMycGVo_KiGK/s320/3881_4924_cow_Image.jpg" /></a></div><b><span style="font-family: Verdana,sans-serif;">Gli allevamenti causano deforestazione e emissione di gas.</span></b><br />
<span style="font-family: Verdana,sans-serif;">Le Nazioni Unite per la prima volta indicano la transizione verso una dieta priva di prodotti animali come la via da seguire per risolvere i problemi ambientali e alimentari che affliggono il pianeta. L’inedita presa di posizione, che ricalca ciò che molte associazioni animaliste e ambientaliste dicono da tempo, quando sottolineano le buone ragoni non solo etiche, ma anche ecologiche, per passare a una dieta vegan, si leggono nell’ultimo rapporto diffuso dall’Unap, il Programma Onu per l’ambiente, pubblicato lo scorso due giugno. Nelle conclusioni dello studio dal titolo ”Assessing the environmental Impacts of Consumption and Production”, gli scienziati mettono in guardia sui rischi della prospettiva in cui all’incremento in corso della popolazione mondiale corrisponda un aumento dei consumi di carne, pesce, latte e uova, che avrebbe conseguenze ambientali devastanti prevenibili solo con un drastico cambiamento delle abitudini alimentari mondiali e la rinuncia all’utilizzo, da parte di tutti, dei prodotti animali. Secondo le proiezioni pubblicate quest’anno dalla Fao, infatti, l’attuale modello culturale e la diffusione del consolidato stile di vita occidentale porterà la produzione di carne a più che raddoppiare entro il 2050 (arrivando dagli attuali 228 milioni di tonnellate a 463 milioni). Senza un’inversione di tendenza, si tratterà di un vero e proprio disastro ambientale i cui effetti sono calcolabili già adesso, visto che l’insostenibilità dell’attuale modello emerge da tutti i dati messi in evidenza nei rapporti dell’ organizzazione intergovernativa, senza che però da questa consapevolezza siano scaturite mai concrete iniziative politiche. Il rapporto Onu indica la zootecnia tra le prime voci delle priorità da affrontare nel prossimo futuro, riconoscendo l’allevamento degli animali come una delle cause primarie all’origine dell’inquinamento e del riscaldamento globale, che provoca all’ambiente più danni rispetto alla produzione di materiali per l’edilizia, come sabbia e cemento e materiali come plastica e metallo, e sottolinea che le coltivazioni per i mangimi animali sono dannose come il consumo di combustibili fossili. Ma la zootecnia è, soprattutto, uno degli ambiti in cui è maggiore lo spreco delle risorse. In termini strettamente energetici, infatti, come spiega dettagliatamente il Neic (Nutricion ecology International Center), l’allevamento degli animali ”da reddito” è uno degli investimenti meno proficui e gli animali sono come ”fabbriche di proteine alla rovescia” poiché il funzionamento del loro metabolismo fa sì che il capitale investito nella produzione di carne sia poi restituito in modo drasticamente più basso. </span><span style="font-family: Verdana,sans-serif;">Basti pensare che servono 25 kcal di cereali per ottenere un solo kcal di carne bovina, 11 volte più rispetto all’energia necessaria per la produzione di grano, che ammonta a 2,2 kcal circa. E il rapporto è di 57:1 per la carne di agnello, 40:1 per quella di manzo, 39:1 per le uova, 14:1 per il latte e la carne di maiale, 10:1 per il tacchino, 4:1 per il pollo. E mentre il settore zootecnico consuma le calorie che potrebbero sfamare le popolazioni del sud del mondo, fa anche peggio con l’acqua che porta via, visto che, oltre all’8% di acqua potabile mondiale che serve ad abbeverare direttamente gli animali reclusi negli allevamenti, è enorme la quantità necessaria per coltivare i foraggi che li nutrono. A conti fatti, per ottenere un chilo di manzo da allevamento intensivo si sprecano duecentomila litri d’acqua a fronte dei duemila che bastano, ad esempio, per la stessa quantità di soia dal valore nutritivo comparabile. Se poi si pensa che allevare gli animali produce più emissioni di gas serra rispetto al settore dei trasporti e ben il 64% dell’ammoniaca totale, che concorre all’acidificazione degli ecosistemi e alle piogge acide, è chiaro come la zootecnia contribuisca anche a complicare gli sforzi per la conservazione della biodiversità. Secondo l’ultimo rapporto Fao il 10% delle specie protette rischiano l’estinzione per cause riconducibili direttamente gli allevamenti intensivi, perché il 26% delle terre libere dai ghiacchi è destinato all’allevamento e soggetto a deforestazione e erosione, mentre le deiezioni animali, prodotte in quantità che i terreni non sono in grado di smaltire, contaminano gravemente gli ecosistemi acquatici. Cambiare le cose, però, stavolta, è alla portata di tutti. Negli ultimi paragrafi del rapporto Onu, nel capitolo sui consumi, gli scienziati indicano chiaramente la via da seguire, sottolineando quanto sia diretto il rapporto tra dieta e salvaguardia del pianeta e come scegliere i prodotti animali comporti un ben maggiore impatto rispetto ai prodotti vegetali. Poche volte come in questo caso la responsabilità di salvare il mondo passa in concreto dalle scelte quotidiane.<br />
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<span style="font-size: x-small;"><span style="font-family: Verdana,sans-serif;">Tratto da Liberazione.it</span></span></span><br />
<span style="font-size: x-small;"><span style="font-family: Verdana,sans-serif;">Di Leonora Pigliucci (10/06/2010) </span></span></div>Anonymoushttp://www.blogger.com/profile/15109352896800601211noreply@blogger.com1tag:blogger.com,1999:blog-5392236649649906511.post-1809625947495819212010-07-30T03:29:00.000-07:002010-08-31T06:59:03.436-07:00DAL 'CONVEGNO UOMO E ANIMALI' TENUTO A FIRENZE NEL 2001 - Intervento di Marco Ferrini (Matsyavatara Das).<div style="color: black; font-family: Verdana,sans-serif; text-align: justify;">Vorrei iniziare rispondendo alla domanda che è stata posta circa la differenza tra il nutrimento vegetale e animale in termini soprattutto etici, per ciò che riguarda cioè il rispetto dovuto agli esseri viventi. Da un punto di vista religioso, etico, ma anche sociologico, economico e medico-sanitario, ci sono molte ragioni dell'opportunità della dieta vegetariana. La persona non si nutre soltanto del cibo in quanto tale, ma anche di tutte quelle impressioni psichiche che sono contenute in esso e che agiscono a livello sottile sulla sua costituzione psicofisica. <br />
<div class="separator" style="clear: both; text-align: center;"><a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEiDgIKyvk0BPu9HEwhOVzMjckrZYBjodP1Ex0IXF_BgMUIiRvPvVjk_lpHDDGZhhWRBJxzp1f4qvw1Ph6J9UYWx12rqJv5WL-lZuPJM8YilT5AVNddghxwx8ipCNc5HM-_GPoJfQIeJKjYq/s1600/slaughterhouse_CAFT_s2064.90222253.jpg" imageanchor="1" style="clear: left; float: left; margin-bottom: 1em; margin-right: 1em;"><img border="0" height="212" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEiDgIKyvk0BPu9HEwhOVzMjckrZYBjodP1Ex0IXF_BgMUIiRvPvVjk_lpHDDGZhhWRBJxzp1f4qvw1Ph6J9UYWx12rqJv5WL-lZuPJM8YilT5AVNddghxwx8ipCNc5HM-_GPoJfQIeJKjYq/s320/slaughterhouse_CAFT_s2064.90222253.jpg" width="320" /></a></div>Pensate a quanto possa essere carico di energie negative un cibo prodotto esercitando violenza: tutte quelle sensazioni di paura, terrore, sgomento, provate dall’essere vivente al momento dell’uccisione, permangono in quel corpo brutalmente massacrato come indelebili tracce a livello psichico e anche fisico, essendo i due piani inscindibilmente collegati, e vengono di conseguenza assimilate, anche se in maniera non consapevole, da chi sceglie quel cibo come nutrimento. Per questi ed altri motivi, l'Ayurveda, la scienza della vita, la scienza medica tradizionale indovedica, afferma che l'alimentazione di tipo vegetariano è incomparabilmente più capace di favorire l’equilibrio psico-fisico, la longevità, conservare la giovinezza e il vigore, di quella basata sui cibi carnei. Considero un dovere ed un piacere essere qui tra voi per parlare del tema “uomo-animali”. Il nostro rapporto con gli animali e con la vita in generale dovrebbe interessarci tutti da vicino, pena una perdita progressiva di sensibilità e di capacità di sopravvivere, vivere e convivere. Desidero perciò ringraziare sinceramente e profondamente gli organizzatori di questo convegno, soprattutto per la dimostrata capacità di dare voce a così tanti e diversi rappresentanti appartenenti alla sfera del pensiero religioso. <br />
<div class="separator" style="clear: both; text-align: center;"><a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEiRhT1eEGQDn64Iy1MVYN372XCDPisG1PsEUx_IFGO8JueODAFTodb9k_iONFJClvpyklDyV_nWIp4CuntYEw401-baBiPrFOaUSmraHswel0cC410pR__WzspDqDwJas161WotKr5HKtbX/s1600/brahman&calf.jpg" imageanchor="1" style="clear: right; float: right; margin-bottom: 1em; margin-left: 1em;"><img border="0" height="212" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEiRhT1eEGQDn64Iy1MVYN372XCDPisG1PsEUx_IFGO8JueODAFTodb9k_iONFJClvpyklDyV_nWIp4CuntYEw401-baBiPrFOaUSmraHswel0cC410pR__WzspDqDwJas161WotKr5HKtbX/s320/brahman&calf.jpg" width="320" /></a></div><br />
Gli umani per loro natura sono esseri sociali; le persone che riescono a vivere in completa solitudine possono appartenere soltanto a due categorie che si trovano esattamente all’opposto: la categoria degli psicopatici e quella degli eremiti. Tutta la grande gamma di umanità intermedia ha in qualche modo bisogno di vivere in contatto con gli altri, e questi altri non sono e non possono essere, come conferma l'esperienza, soltanto gli umani. Vi leggo a proposito una riflessione fatta da una persona profondamente religiosa, intendendo con questo aggettivo riferirmi ad un livello di consapevolezza e non necessariamente ad una carica ecclesiale. Io parlo qui in nome di una tradizione antichissima, quella vedica, ma ho scelto di leggervi un brano, a mio avviso particolarmente significativo, che appartiene ad un’altra cultura e che comunque conferma il punto di vista dei Veda:<br />
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"Il rumore pare solo insultare l'orecchio quando è privo della vita. E che cosa resta della vita se un uomo non può udire il pianto solitario di un uccello, o il conversare dei rospi attorno ad uno stagno durante la notte? Che cos'è l'uomo senza gli animali? Se tutti gli animali se ne andassero, egli morirebbe di una grande solitudine di spirito. Ciò che avviene agli animali, ben presto succede anche all'uomo; in tutto c'è un legame". </i><br />
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Sono qui evidenti nette somiglianze con le concezioni vediche, come vedremo in seguito, e con il pensiero di alcuni filosofi pre-socratici, ad esempio quelli citati dai colleghi che mi hanno preceduto. Questo brano, che appartiene alla tradizione degli indiani d’America, termina con la seguente affermazione: <br />
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<i>"Tutto ciò che accade alla terra, accadrà anche ai figli della terra. Se gli uomini sputano in terra è come se sputassero addosso a se stessi. Questo sappiamo: non è la terra che appartiene all'uomo, ma è l'uomo che appartiene alla terra. L'uomo non ha tessuto la tela della vita, è semplicemente uno dei suoi fili e tutto ciò che fa alla tela lo fa a se stesso”. </i><br />
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Questa riflessione, fatta da un capo indiano pellerossa, rappresenta la risposta agli emissari del Presidente degli Stati Uniti che volevano acquistare la terra dei nativi. Essa esprime la consapevolezza della profonda relazione che lega l’uomo agli animali e all'ambiente in cui vive. Se parliamo di animali, non possiamo non parlare anche di ambiente; solo così, infatti, potremo ben comprendere e contestualizzare la posizione che spetta ai vari esseri viventi nel grande mosaico della vita.</div>Anonymoushttp://www.blogger.com/profile/15109352896800601211noreply@blogger.com1tag:blogger.com,1999:blog-5392236649649906511.post-13263283802093100542010-06-21T02:21:00.000-07:002010-07-30T02:26:19.698-07:00<a onblur="try {parent.deselectBloggerImageGracefully();} catch(e) {}" href="http://www.c-s-b.org/n2/genova_23-06-2010.jpg"><img style="float: left; margin: 0pt 10px 10px 0pt; cursor: pointer; width: 620px; height: 881px;" src="http://www.c-s-b.org/n2/genova_23-06-2010.jpg" alt="" border="0" /></a>Anonymoushttp://www.blogger.com/profile/15109352896800601211noreply@blogger.com0tag:blogger.com,1999:blog-5392236649649906511.post-87364301902917071432010-03-23T13:01:00.000-07:002010-08-31T06:59:30.203-07:00SAN GEROLAMO E LA PRASSI ALIMENTARE CRISTIANA.<div style="text-align: justify;"><a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEjoTJW0FsJZfbFmWRcf7qVFthwVMUiUn1sUB6rKHuJoIytmD_vMCAlaUlv8_AIIIh1bB74nwEsNYhk77akI7n99GwrLfwReB-HdAcLb3lp_kdy_QsP6EfvowW_SP52Fj3ncXLry4LughWKh/s1600-h/San_Girolamo.jpg" onblur="try {parent.deselectBloggerImageGracefully();} catch(e) {}" style="font-family: verdana;"><img alt="" border="0" id="BLOGGER_PHOTO_ID_5451922598965061938" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEjoTJW0FsJZfbFmWRcf7qVFthwVMUiUn1sUB6rKHuJoIytmD_vMCAlaUlv8_AIIIh1bB74nwEsNYhk77akI7n99GwrLfwReB-HdAcLb3lp_kdy_QsP6EfvowW_SP52Fj3ncXLry4LughWKh/s320/San_Girolamo.jpg" style="cursor: pointer; float: left; height: 320px; margin: 0pt 10px 10px 0pt; width: 250px;" /></a><span style="font-family: verdana;">San Gerolamo (IV-V secolo d. C.) è una delle figure colossali del cristianesimo antico, non soltanto la sua santità è uno degli esempi più grandi della storia ma il suo servizio intellettuale è stato decisivo per la storia della Chiesa, infatti Papa Benedetto XVI nota: “Gerolamo ha posto al centro della sua vita e della sua attività la Parola di Dio, che indica all’uomo i sentieri della vita, e gli rivela i segreti della santità. Di tutto questo non possiamo che essergli profondamente grati, proprio nel nostro oggi.” Ogni cattolico dovrebbe dare il giusto peso a queste parole del Papa che invita a prendere esempio da tale figura. San Gerolamo, è noto, fu l’autore della vulgata, la prima traduzione della Bibbia in latino. Egli fu uno dei pochissimi, tra i cristiani, a conoscere l’ebraico, oltre il greco. La sua acutezza e sensibilità intellettuale gli permise di compiere questa impresa nei confronti della Parola divina. Ma San Gerolamo fu anche uno strenuo difensore della pratica alimentare cristiana delle origini, il vegetarianesimo. Nella famosa, ma poco letta, Adversus Iovinianum egli scrisse: “…dopo la venuta di Gesù non possiamo più mangiare carne.”[1] Perché? Perché San. Gerolamo conosceva bene la Genesi, avendola tradotta, e nelle parole divine l’uomo viene chiaramente indicato come vegetariano. [2] San Gerolamo ha anche smascherato il cosiddetto permesso, dato dopo il Diluvio, di mangiare carne, definendo quel passo come una interpolazione tardiva, indice di un basso periodo spirituale. Comunque sia la venuta di Gesù costituisce per il Santo la venuta della perfezione originaria, e la vittoria sul peccato originale consente a ogni cristiano sincero di tornare ad una alimentazione pura e non violenta. San Gerolamo non destinava tale pratica alimentare solo a sé stesso o a quei pochi che volevano dedicarsi ad una severa pratica ascetica. Sappiamo che San Gerolamo visse nel deserto e lui stesso ci ha lasciato una straordinaria descrizione di sé in quella vita santa. Ma nelle sue lettere egli invita ogni cristiano autentico alla pratica vegetariana. Citiamo solo alcuni brevi, ma esaustivi, passi:</span><br />
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<span style="font-family: verdana;">“ Ciò che i Bramani dell’India ed i gimnosofisti dell’Egitto osservano, cibandosi unicamente di farina di orzo, di riso e di frutta, perché una vergine di Cristo non deve farlo in modo completo? […] Si cibi di legumi, semola…[…] …lo facciano i seguaci di Iside e di Cibale, i quali, nella loro ghiotta astinenza, divorano fagiani e tortore fumanti…” [3]</span><br />
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<span style="font-family: verdana;">Queste parole sono rivolte ad una madre cristiana che deve educare sua figlia e San Gerolamo indica nei dettagli la prassi educativa che può rendere solida la spiritualità cristiana. Sono attualissime queste indicazioni che dovrebbero ispirare il cristiano di oggi, portandolo a chiedersi come mai in altri cammini religiosi è insita la dieta vegetariana e in quella cristiana no; abbiamo in altri testi spiegato i motivi storici che hanno portato all’abbandono graduale di tale prassi, ma San Gerolamo ricorda al cristiano che la sua perfezione non può essere da meno rispetto ai cammini indicati dalla spiritualità indiana. Concludiamo con un episodio biblico, citato da San Gerolamo, che ci ricorda il cibo che Dio stesso manda agli uomini attraverso i suoi angeli: “Elia, fuggendo Gezabele, giace stanco sotto una quercia, ed è svegliato da un angelo che viene da lui e gli dice: «Alzati e mangia». Egli guardò, ed ecco, vicino alla sua testa, un pane di spelta e una brocca d’acqua. In verità, Dio non poteva mandargli vino aromatizzato, cibi cotti con olio e carni battute?”[4] Certo, poteva, ma non lo ha fatto…Dio manda solo cibo che ha origine dall’amore e che all’amore ci riporta. San Gerolamo ci indica che dopo Gesù ognuno di noi può essere servito dallo stesso angelo, come accadde ad Elia.</span><br />
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<span style="font-size: 85%;"><span style="font-family: verdana;">Prof. Valentino Bellucci, 2010-03-06 </span><br />
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<span style="font-family: verdana;">[1] S. Gerolamo, Adversus Iovinianum, II, 7.</span><br />
<span style="font-family: verdana;">[2] Genesi, I, 29. La biologia moderna conferma che l’essere umano è per costituzione frugivoro.</span><br />
<span style="font-family: verdana;">[3] S. Gerolamo, Lettere, Rizzoli, Milano 2009, pag.457,459 e 461.</span><br />
<span style="font-family: verdana;">[4] Ivi., pag. 113.</span></span></div>Anonymoushttp://www.blogger.com/profile/15109352896800601211noreply@blogger.com0tag:blogger.com,1999:blog-5392236649649906511.post-9614988105761976152010-03-17T01:21:00.000-07:002010-08-31T06:59:30.206-07:00'LA CARNE, MEGLIO NON MANGIARLA'.<div style="font-family: Verdana,sans-serif; text-align: justify;">E' stato traumatico, per molti, il messaggio lanciato al recente convegno dedicato alla corretta alimentazione e svoltosi a Prova, soprattutto in un periodo nel quale la riscoperta della buona tavola e dei cibi tradizionali (molto spesso a base di carne) è diventata quasi una moda «culturale», esaltata anche dai mass-media. Ecco perchè hanno destato molta sorpresa affermazioni come «mangiar carne fa male» e «se la gente sapesse quello che provoca, non ne mangerebbe». A lanciare il messaggio, che di fatto era un invito a una dieta vegetariana, sono stati esperti di grande valore: Roberta Siani, responsabile del Progetto disordini alimentari del reparto di Psichiatria dell'ospedale cittadino di Borgo Roma; Pietro Madera, responsabile del Sert dell'Ulss 20; Francesca Bonini, biotecnologa e docente di alimentazione, che sono intervenuti col coordinamento del dottor Giuseppe Piasentin, medico del Pronto soccorso del «Fracastoro». Partendo dal presupposto che si tratta soprattutto di una questione di cultura, i relatori hanno chiarito che il problema del consumo della carne ha due importanti conseguenze: una sulla salute delle persone e una, più in generale, su quello - drammatico - della fame nel mondo. Ci sono tre categorie di cibi, ha ricordato Madera: i cibi «virtù», che assorbono l'energia dal sole e la trasmettono all'uomo, conferendogli salute, longevità e serenità (frutta fresca e verdura, cereali integrali, latte, burro, miele, yogurt, formaggi non fermentati e simili); i cibi «passione», dai sapori intensi, i quali danno un'energia che dura poco e che se sono consumati regolarmente producono malattia (cereali raffinati, spezie, caffé, formaggi stagionati, sale, dolci, zuccheri); infine i cibi «inerti», che hanno cioè poca energia, appesantiscono e intossicano, predisponendo alle cosiddette malattie del benessere e ai tumori (carne, salumi, alcol, grassi animali, uova dopo il quindicesimo giorno, cibi conservati, aceto). L'influenza del consumo di carne sul problema della fame nel mondo si evince invece da alcuni dati sorprendenti: per produrre un chilo di carne (sufficiente per sfamare 5-6 persone) si consumano 30mila litri di acqua e 16 chili di cereali (che ne sfamerebbero 40-50). Basti pensare che tre quarti della produzione mondiale di cereali è dedicata agli allevamenti per la produzione di carne. «Se si consumasse meno carne e si cambiasse il nostro sistema alimentare», hanno concluso gli esperti, «ridurremmo le patologie e daremmo al Terzo mondo la possibilità di soffrire meno la fame, senza contare che le popolazioni vegetariane sono meno aggressive e più pacifiche di quelle che si alimentano con la carne». Un invito esplicito, quindi, a preferire una dieta con meno carne o, addirittura, vegetariana, la sola in grado di garantire una alimentazione più sana, secondo i medici. Gli esempi di chi la segue, del resto, sono numerosi. La lista dei vegetariani celebri parte dall'antichità per arrivare ai nostri giorni e comprende, in ordine sparso, Aristotele, Pitagora, Cicerone, Diogene, Platone, Plinio, Socrate, Seneca, Sofocle, Epicuro, San Francesco, Leonardo da Vinci, Albert Einstein, Edison, Franklin, Freud, Gandhi, Ippocrate, Mazzini, Newton, Nietsche, Paganini, Pascal, Wagner. Tanti anche i personaggi dello spettacolo e della cultura che non consumano carne: Giorgio Albertazzi, Brigitte Bardot, Adriano Celentano, John Lennon, Bob Dylan, Gianni Morandi, Sting, Jovanotti, Umberto Veronesi. <br />
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Fonte: L'Arena.it - di G.B.</span></div>Anonymoushttp://www.blogger.com/profile/15109352896800601211noreply@blogger.com0tag:blogger.com,1999:blog-5392236649649906511.post-4404612110917098752010-03-16T04:26:00.000-07:002011-06-29T01:57:06.758-07:00LA SANTA PASQUA E L'ALIMENTAZIONE AGNELLINO, PANE E VINO.<div style="font-family: Verdana,sans-serif; text-align: justify;"><a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEhCRHb6S7RK-u6D21JWyv8q6UFrSI3w4AFE0y9l30-gHuLhZpisA4rFF4Gv-2-CO5SsMrHbiPhE_hPAyHHLo3P6LccuegAlCRWh1oiOYIhKdWN08bN63n1sYegmHPCEDhD0NTMg7Oa8C66m/s1600-h/1228128_54195196.jpg" onblur="try {parent.deselectBloggerImageGracefully();} catch(e) {}"><img alt="" border="0" id="BLOGGER_PHOTO_ID_5449257666829140082" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEhCRHb6S7RK-u6D21JWyv8q6UFrSI3w4AFE0y9l30-gHuLhZpisA4rFF4Gv-2-CO5SsMrHbiPhE_hPAyHHLo3P6LccuegAlCRWh1oiOYIhKdWN08bN63n1sYegmHPCEDhD0NTMg7Oa8C66m/s320/1228128_54195196.jpg" style="cursor: pointer; float: left; height: 195px; margin: 0pt 10px 10px 0pt; width: 320px;" /></a>Per una volta tanto non voglio parlare di economia, ma di una tematica alimentare di cui mi faccio portavoce durante il mio ultimo show “Funny Money”. Non posso fare a meno di intervenire a seguito del recente allontanamento di Beppe Bigazzi dai palinsesti RAI: questo dovuto per aver raccontato uno spaccato di vita e storia italiana dei primi decenni del secolo scorso, quando la preoccupazione principale non era la perdita del posto di lavoro o la solvibilità di un prestiro obbligazionario, quanto piuttosto che cosa si sarebbe dato da mangiare ai propri figli. Per chi non avesse ancora capito a che cosa mi sto riferendo, Bigazzi durante una puntata della “Prova del Cuoco” ha descritto sommariamente che cosa avveniva, in epoca di guerra e non solo, quando si mangiavano i gatti per necessità o povertà.<br />
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Nella mia provincia (Vicenza appunto), questo episodio è rieccheggiato fragorosamente a livello mediatico per ovvie motivazioni folkoristiche (chi non si ricorda gli sfottò durante il servizio militare “vicentino maledetto hai mangiato il mio micetto”). Non che sia a favore o giustifichi questi episodi (sono un devoto sostenitore della LAV) ed usanze alimentari del passato stile “L'albero degli zoccoli”, tuttavia mi ha fatto molto più adirare come le cronache mediatiche abbiano scritto fior di pagine sull'accaduto (più che altro perchè è stato coinvolto un personaggio noto della televisione), mentre non si soffermano un minuto a far comprendere, a tutti quelli che inorridiscono per un povero micio cucinato al vapore, la mattanza dei poveri agnellini che sta avvenendo proprio in questi giorni nei macelli italiani, per consentire di celebrare nel conviviale calore della propria famiglia un rituale altrettanto barbarico come quello della (Sanguinosa) Pasqua Cristiana.<br />
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In Italia alleviamo, cuciniamo e mangiano i conigli: per altre popolazioni questo è grande segno di inciviltà in quanto il coniglio è considerato un animale di affezione al pari del cane o del gatto, quindi guai a chi sogna di mangiarlo. Lo stesso a mio modo di vedere si potrebbe dire anche per il povero agnellino al quale viene riservato un trattamento piuttosto crudele: prima viene stordito, poi issato per una zampa, successivamente gli viene incisa la giugulare, e quando sopraggiunge la morte per iugulazione, allora passa alla operazioni di macellazione e porzionatura. Questo dovrebbe avvenire in teoria secondo il regolamento sanitario che definisce l'attività di macellazione, poi in pratica la fase di stordimento spesso viene “tralasciata” o "dimenticata” passando tosto alla recisione della giugulare da vivo ed in pieno stato di coscienza.<br />
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E tutto questo per consentire a tutte quelle mamme e ragazzini, recentemente indignati nel sentire in televisione di come si cucinava un gatto in tempi di fame e guerra, di poter gustare un abbacchio scottadito o un agnello al forno con patate alla menta nella Santa e Barbarica celebrazione della Pasqua Cristiana. Volete veramente trasmettere un messaggio di rinascita e resurrezione (intesa come una nuova epoca per risorgere) quale ci si aspetterebbe per la Pasqua ? Beh, allora smettete di ingozzarvi di carne e di sostenere con la vostra attività consumistica la proliferazione degli allevamenti intensivi a cominciare dai vitellini, finendo con i poveri ed innocenti agnellini. Che senso ha sostenere con il proprio comportamento consumistico un modello di sviluppo alimentare drogato quando un agnello per crescere di 1Kg in peso necessita di 10kg di cereali ? Ha senso in ottica cristiana decretare carestie, miseria e fame in paesi che non possono produrre il proprio sostentamento alimentare in quanto i terreni ed i loro raccolti di cereali sono asserviti all'ingrasso degli animali da reddito nei paesi occidentali. Così è chiamato oggi un agnellino: animale da reddito e non di affezione come il gatto.<br />
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Alla prossima Pasqua volete veramente abbracciare il pensiero cristiano e farlo vostro ? Volete contrastare la fame nel mondo ? Volete ridimensionare l'impatto ambientale dell'agricoltura e dell'allevamento intensivo ? Volete avere acque di falda più pulite ? Volete salvare l'Amazzonia dalla deforestazione ? Volete limitare l'effetto serra ? Per chi non lo sapesse, le deiezioni gassose dei bovini sono la principale causa dell'effetto serra sul pianeta. La soluzione a tutto questo esiste. Si chiama contingentamento del consumo di carne animale da allevamento intensivo (o meglio ancora la totale abolizione): il reale male del pianeta e la causa di moltissime patologie che colpiscono l'uomo in questi ultimi decenni. Cercate d'ora in poi, cominciando con quest'anno, di celebrare una Santa Pasqua e non una Sanguinosa Pasqua Barbarica: diventate anche voi fautori di un cambiamento per migliorare il nostro pianeta e preservarlo da quello che è considerata la peggiore minaccia per la sua stessa sopravvivenza. Preserve our planet: it's up to you.<br />
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<span style="font-size: 85%;"><a href="http://www.eugeniobenetazzo.com/agnellino_pane_e_vino.htm">www.eugeniobenetazzo.com</a></span></div>Anonymoushttp://www.blogger.com/profile/15109352896800601211noreply@blogger.com1tag:blogger.com,1999:blog-5392236649649906511.post-50953959025831601482010-03-07T07:13:00.001-08:002010-08-31T06:59:30.212-07:00SEMINARIO CSB: Divinità Umanità e Natura nella Bhagavad-gita<div xmlns='http://www.w3.org/1999/xhtml'><p><object height='350' width='425'><param value='http://youtube.com/v/HAqLHKX6VkI' name='movie'/><embed height='350' width='425' type='application/x-shockwave-flash' src='http://youtube.com/v/HAqLHKX6VkI'/></object></p><p>Se è vero che un testo sacro è valido nella misura in cui fornisce strumenti teorici e pratici per poter realizzare livelli superiori di coscienza, è quindi se offre concetti, intuizioni, modelli di vita adatti ad affrontare e risolvere problemi esistenziali degli individui e quelli più complessi della società, allora non è azzardato affermare che la Bhagavad-gita e un'opera di intramontabile valore. I sociologi possono approfondirvi l'architettura sociale contenuta nella dottrina del varna-ashrama dharma; i politici possono riflettere sui drammatici dilemmi del principe Arjuna; gli economisti riscoprire un'economia cosmica che unisce il mondo terrestre a quello celeste, e gli psicologi comprendere e curare aspetti malsani della personalità umana.<br />La Gita prospetta un equilibrio dinamico tra i contrari, azione e non-azione, ottenuto grazie ad una conoscenza superiore che consente all'individuo di esistere totalmente nelle sue coordinate spazio-temporali, di adempiere ai suoi doveri nel mondo senza evasioni pseudo meditative, e contemporaneamente di aprirsi ad un'autentica dimensione metastorica </p></div>Anonymoushttp://www.blogger.com/profile/15109352896800601211noreply@blogger.com1tag:blogger.com,1999:blog-5392236649649906511.post-79493835530278739212010-03-07T06:50:00.001-08:002010-08-31T06:59:30.214-07:00Seminario CSB: Antropologia nella Bhagavad-gita<div xmlns='http://www.w3.org/1999/xhtml'><p><object height='350' width='425'><param value='http://youtube.com/v/uSVYUgPiDyQ' name='movie'/><embed height='350' width='425' type='application/x-shockwave-flash' src='http://youtube.com/v/uSVYUgPiDyQ'/></object></p><p>Albettone (VI), 1-5 Aprile 2010<br />Prabhupadadesh - Via Roma 9, Albettone (VI)<br />Relatore: Marco Ferrini, Fondatore e Presidente del Centro Studi Bhaktivedanta<br /><br />Seminario residenziale.<br /><br /><br /><br />Il programma prevede:<br /><br />- pratiche di antiche vie di realizzazione interiore: mantra e meditazione<br />- lezioni di yoga e pranayama<br />- workshops: laboratori di gruppo sul tema del seminario<br />- filmati, letture, musica, teatro<br />- alimentazione vegetariana secondo i principi dello Yoga e dell'Ayurveda<br /><br />Informazioni e Prenotazioni<br /><br />Segreteria CSB <br />0587 733730<br />320 3264838 <br />secretary@c-s-b.org<br /></p></div>Anonymoushttp://www.blogger.com/profile/15109352896800601211noreply@blogger.com0tag:blogger.com,1999:blog-5392236649649906511.post-22835284458186658242010-02-19T03:28:00.001-08:002010-08-31T06:59:30.217-07:00<div style="text-align: justify;"><div style="text-align: center;"><span style="color: rgb(0, 153, 0);font-size:130%;" ><span style="font-weight: bold; color: rgb(0, 102, 0);">L'ITALIA CHE NON MANGIA LA CARNE.<br />SIAMO I PIU' VEGETARIANI D'EUROPA.</span><br /><br /><span style="font-weight: bold; color: rgb(0, 102, 0);">SEI MILIONI DI PERSONE, INCLUSI I VEGANI CHE RIFIUTANO ANCHE LATTE E UOVA.</span><span style="font-weight: bold; color: rgb(0, 102, 0);"><br />UNA DIETA CHE E' UNA SCELTA DI VITA: 'MA NON CI SENTIAMO SUPERIORI AGLI ALTRI'.</span><br /><span style="font-weight: bold; font-style: italic; color: rgb(0, 0, 0);">Di Jenner Meletti.</span></span><br /></div><br /><br /><a style="font-family: verdana;" onblur="try {parent.deselectBloggerImageGracefully();} catch(e) {}" href="http://www.repubblica.it/images/2010/02/19/073230299-b813131e-5b12-4a5b-b7a3-0322a2ce80a4.jpg"><img style="margin: 0pt 10px 10px 0pt; float: left; cursor: pointer; width: 230px; height: 157px;" src="http://www.repubblica.it/images/2010/02/19/073230299-b813131e-5b12-4a5b-b7a3-0322a2ce80a4.jpg" alt="" border="0" /></a><span style="font-family:verdana;"></span><span style="font-family:verdana;">L'Italia che non mangia la carne siamo i più vegetariani d'Europa</span><br /><span style="font-family:verdana;">Colpa di un frigorifero troppo illuminato. "Ho visto le bistecche rosse, il prosciutto, il pollo... Prima erano solo "prodotti" comprati al supermercato. Quel giorno ho capito che il frigo era pieno di animali, uccisi e fatti a pezzi per diventare il mio cibo quotidiano. Sono passati venticinque anni. Da allora sono vegetariano". Quasi un colpo di fulmine, per Franco Castorina, coordinatore nazionale della Società vegetariana di Genova. Luciana Baroni, medico di Mestre e fondatrice della Società scientifica di nutrizione vegetariana si è invece allontanata da fiorentine di manzo e grigliate di pesce il giorno in cui ha compiuto quarant'anni. "Ci pensavo anche prima, alle sofferenze degli animali. Ma non riuscivo a decidermi. Poi ho pensato di farmi un regalo di compleanno: nutrirmi senza provocare sofferenze. E ho scoperto che così si vive anche meglio".</span><br /><br /><span style="font-family:verdana;">Si fa presto a dire "vegetariani". In questa galassia ci sono infatti i "latto-ovo-vegetariani" che escludono carne, pesce, molluschi e crostacei ma si cibano di latte, uova e qualunque tipo di vegetale. Ci sono i "latto-vegetariani" che evitano anche le uova e derivati. Infine ci sono i vegani che assieme a carne e pesce rinunciano anche a latte e uova. Sei milioni - secondo un'indagine Ac Nielsen rielaborata dall'Eurispes - che in questo 2010 dovrebbero diventare sette milioni (i primi in Europa, secondo le stime dell'Unione vegetariana europea). Fra loro, il 10 per cento sono vegani.</span><br /><br /><span style="font-family:verdana;">"Nella nostra società di nutrizione - dice Luciana Baroni - siamo in 400, quasi tutti professionisti. Cerchiamo di spiegare cosa sia davvero il vegetarismo e come una dieta a base di cibi vegetali rappresenti uno dei più efficaci e piacevoli mezzi per restare sani. Non ci sentiamo missionari, non vogliamo convertire quelli che noi chiamiamo gli onnivori. Siamo però a disposizione di chi cerca un'alimentazione più salubre".</span><br /><br /><br /><span style="font-family:verdana;">Da qualche anno la dottoressa è anche vegana. "All'inizio pensavo che la sofferenza fosse solo negli allevamenti, con gli animali ingrassati a forza, i trasporti, la macellazione... Poi ho smesso di bere latte e mangiare formaggi perché alla mucca viene portato via il vitello per portare il latte al caseificio. Anche nelle uova ci sono dolore e sofferenza. Il polli da uova sono diversi da quelli da carne e i pulcini maschi che ovviamente non possono fare uova vengono buttati in un macina carne e diventano cibo per altri animali".</span><br /><br /><span style="font-family:verdana;">Le associazioni di vegetariani sono diverse (tre le principali, a Milano, Mestre e Genova) ma il messaggio è comune: "Il vegetariano non rinuncia ma sceglie. Il vegetariano è felice". "Oggi - racconta Luciana Baroni - mi sono preparata pasta con i broccoli e porri poi pane con tahin, una salsa di semi di sesamo. Se diventi vegetariano, non perdi gli amici. Quelli che vengono a cena da me alla fine mi chiedono le ricette. Se vado a casa d'altri li avverto della mia scelta e un risotto o una pasta riescono a prepararmeli". Felice anche il genovese Francesco Castorina. "Oggi mi sono cucinato pasta integrale con minestrone e hamburger di lenticchie. Il cibo è importante, nel nostro messaggio. Non a caso, le nostre conferenze sono brevi - massimo mezz'ora - e sono sempre seguite da cene, cuore dei corsi di cucina pratica e teorica. Tante le domande che ci vengono poste. Una dieta vegetariana è pericolosa? Si può vivere senza carne? La nostra dieta - rispondiamo - è pericolosa se fatta male, come del resto la dieta degli onnivori. Si sopravvive? Gran parte degli indiani da secoli non si cibano di carne. Il ferro e il calcio? Basta scegliere le verdure e i legumi giusti".</span><br /><br /><span style="font-family:verdana;">Ravioli di tofu, polpette di piselli, biscotti d'orzo... "Certo, ci vuole più tempo che cuocere una bistecca. Ma basta guardare meno tv e il tempo si trova. Essere vegetariano vuol dire fare una scelta di vita ma non ci sentiamo superiori agli altri. Una signora genovese (ha 85 anni ed è vegetariana da 70) dice però che se si può essere vegetariani senza essere buoni (Hitler era vegetariano, ndr) non ci può essere bontà senza vegetarismo. In passato tanti ci guardavano in modo strano, ora qualcosa sta cambiando. Qui a Genova, ad esempio, ci hanno chiamato a fare conferenze al festival della Scienza. Vuol dire che ci prendono sul serio".</span><br /><span style="font-family:verdana;">Non si pagano quote, per entrare nella Società genovese. Basta iscriversi al sito. "Con la scelta vegetariana si diventa anche amici. Alla fine di marzo organizzeremo a Claviere la prima settimana bianca vegetariana, con cucina vegana. Anch'io ho fatto questa scelta, quando ho scoperto che latte e formaggi mi facevano gonfiare le mani".</span><br /><br /><span style="font-family:verdana;">Tutti uniti per la propria salute e per la salute del mondo. Vegetariani e vegani, nel loro materiale informativo, raccontano che "per produrre un solo chilo di carne servono dai 7 ai 16 chili di soia o altri legumi, 15.500 litri di acqua pulita e 323 metri quadri di pascolo". Il chilo di carne viene mangiato da chi se lo può permettere mentre i poveri del mondo debbono rinunciare ai legumi. Per dimostrare che la dieta senza carne e pesce non debilita si citano i nomi di atleti che hanno fatto stupire il mondo: da Carl Lewis a Martina Navratilova, da Paavo Nurmi a Edwin Moses.</span><br /><br /><span style="font-family:verdana;">"Mentre per una dieta vegetariana non ci sono problemi - dice il professor Vincenzino Siani, docente di Ecologia della nutrizione all'università di Tor Vergata - qualche dubbio esiste per la dieta vegana. Le proteine si trovano anche in cereali e legumi ma la vitamina B12 nei vegetali non è presente - se non in piccola parte in certe alghe - e chi anche rinuncia a latte e uova ne resta privo. Per questo i vegani debbono assumere questa vitamina in pillole e questo è il loro tallone d'Achille. Io sono vegetariano ma non vegano. Non ci si può giustificare dicendo che l'uomo per secoli ha mangiato solo vegetali ed è riuscito a sopravvivere. Chi mangiava erbe, foglie e verdure in passato mangiava anche gli insetti che c'erano in mezzo e pezzetti di terra. La nostra igiene ha cambiato il modo di assumere i vegetali, non più "arricchiti" come in passato".</span><br /><br /><span style="font-family:verdana;">Il dieci per cento di vegani sembra però in aumento. "Chi da onnivoro diventa vegetariano, nei primi tempi, rinunciando a carne e pesce, si butta sul formaggio e a volte eccede. Crede che a fargli male sia il formaggio e invece è solo l'eccesso di tale cibo. E allora rinuncia. Io continuo ad assumere latte e derivati, sia pure in piccola quantità. Mi sembrerebbe assurdo ricorrere a pillole".</span><br /><br /><span style="font-family:verdana;">A Verona, nel giugno scorso, è stato aperto il primo ambulatorio pediatrico vegetariano d'Italia. "I vegetariani - racconta il professor Leonardo Pinelli, diabetologo e nutrizionista pediatrico - vogliono che anche i loro figli seguano la loro scelta e non sanno a chi rivolgersi. I pediatri non sono preparati e si arrabbiano. "Cosa, non vuol dare la carne a suo figlio?"". L'ambulatorio è pubblico e gratuito, organizzato dalla Asl e dall'università. "Noi sappiamo che la dieta vegetariana fa bene. Sappiamo che il 40% delle malattie, dal diabete al colesterolo all'ipertensione, possono essere affrontate con una dieta vegetale. Ma non abbiamo dati italiani, statistiche e ricerche arrivano quasi tutte dagli Stati Uniti. Noi vogliamo studiare i "nostri" genitori e i "nostri" bambini. Vengono da noi papà e mamme cui non bastano le informazioni prese in Internet o nel negozio macrobiotico. Vengono a chiedere, ad esempio, cosa fare per lo slattamento ai sei mesi, quando gli altri piccoli passano agli omogeneizzati di carne. Noi indichiamo frutta, brodo vegetale, crema di riso o mais e tapioca. Dopo una o due settimane consigliamo le pappine di lenticchie rosse decorticate. Certo, può stupire una scelta vegetariana fatta dai genitori per i neonati, ma saranno comunque i piccoli a decidere quando saranno cresciuti. C'è da rilevare però che il gusto si forma nei secondi sei mesi di vita e ai bimbi resterà per sempre la passione per sapori delicati come quelli dei legumi e delle verdure. I genitori vengono da noi anche per un altro motivo. Alla nonna che protesta perché un bimbo non può crescere senza carne, la mamma potrà farsi forte del parere di un docente universitario".</span><br /><br /><span style="font-size:85%;"><span style="font-family:verdana;">Fonte: www.repubblica.it</span></span><br /><br /><a style="font-family: verdana;" name="fb_share" type="button_count" href="http://www.facebook.com/sharer.php">Condividi</a><script src="http://static.ak.fbcdn.net/connect.php/js/FB.Share" type="text/javascript"></script></div>Anonymoushttp://www.blogger.com/profile/15109352896800601211noreply@blogger.com12tag:blogger.com,1999:blog-5392236649649906511.post-47451757860285726782009-12-03T23:49:00.000-08:002010-08-31T06:59:03.454-07:00Seminario Invernale CSB 2009/2010<div><span class="Apple-style-span" style="font-family:Arial, Helvetica, sans-serif;"><span class="Apple-style-span" style=" white-space: pre; "><span class="Apple-style-span" style=" white-space: normal; "><span class="Apple-style-span" style=" white-space: pre; "><object width="560" height="340"><param name="movie" value="http://www.youtube.com/v/BjQp_IaAIP0&hl=it_IT&fs=1&rel=0&color1=0x234900&color2=0x4e9e00"><param name="allowFullScreen" value="true"><param name="allowscriptaccess" value="always"><embed src="http://www.youtube.com/v/BjQp_IaAIP0&hl=it_IT&fs=1&rel=0&color1=0x234900&color2=0x4e9e00" type="application/x-shockwave-flash" allowscriptaccess="always" allowfullscreen="true" width="560" height="340"></embed></object></span></span></span></span></div><div><span class="Apple-style-span" style="font-family:Arial, Helvetica, sans-serif;"><span class="Apple-style-span" style="font-size: small;"><br /></span></span></div><div><span class="Apple-style-span" style="font-family:Arial, Helvetica, sans-serif;"><span class="Apple-style-span" style=" white-space: pre; "><span class="Apple-style-span" style=" white-space: normal; "><span class="Apple-style-span" style="font-size: small;"><span class="Apple-style-span" style=" white-space: pre; "></span><a href="http://www.c-s-b.org/it/modules.php?name=News&file=article&sid=471">La Scienza della Meditazione e la Trasformazione Evolutiva della Personalità</a><br /><br />Analisi e commento del Kaivalya Pada.<br />Imparare l'arte della meditazione per favorire la liberazione dai condizionamenti e lo sviluppo della gioia nella relazione d'amore con Dio, con sé e con gli altri.<br /><br />Pinarella di Cervia (RA), dal 27 Dicembre 2009 al 3 Gennaio 2010<br />Struttura sul lungomare - Pinarella di Cervia (RA)<br /><br /></span></span></span></span></div><div><span class="Apple-style-span" style="font-family:Arial, Helvetica, sans-serif;"><span class="Apple-style-span"><span class="Apple-style-span" style=" line-height: 15px; -webkit-border-horizontal-spacing: 6px; -webkit-border-vertical-spacing: 6px; font-family:verdana, helvetica, arial, sans-serif;"><strong><a href="http://www.c-s-b.org/s/scheda_prenotazione.php?title=seminario%20Pinarella%2027%20dicembre%20%2709-%203%20gennaio%20%2710"><span class="Apple-style-span" style="font-size: small;">Informazioni e Prenotazioni<br /></span></a><span class="Apple-style-span" style="font-size: small;"><br /></span></strong><span class="Apple-style-span" style="font-size: small;">Segreteria CSB:<br />tel 0587 733730 - 320 3264838<br />fax 0587 739898<br /></span><a href="mailto:secretary@c-s-b.org" style="color: rgb(17, 53, 89); font-family: verdana, helvetica, arial, sans-serif; text-decoration: none; "><span class="Apple-style-span" style="font-size: small;">secretary@c-s-b.org</span></a></span></span></span></div>Anonymoushttp://www.blogger.com/profile/15109352896800601211noreply@blogger.com0tag:blogger.com,1999:blog-5392236649649906511.post-14695616812762981652009-10-28T03:27:00.000-07:002010-08-31T06:59:30.220-07:00Vuoi salvare il pianeta? Non mangiare bistecche<a onblur="try {parent.deselectBloggerImageGracefully();} catch(e) {}" href="http://www.unita.it/img/upload/image/AREA%202%20304x254/AMBIENTE/mucche.jpg"><img style="float:left; margin:0 10px 10px 0;cursor:pointer; cursor:hand;width: 304px; height: 254px;" src="http://www.unita.it/img/upload/image/AREA%202%20304x254/AMBIENTE/mucche.jpg" border="0" alt="" /></a><br />Milioni di persone minacciate da tifoni e uragani sempre più aggressivi, civiltà costiere destinate ad affondare negli oceani. Alle Maldive si stanno già attrezzando: nei giorni scorsi il governo è stato convocato sott’acqua, per lanciare un appello al resto del mondo contro il surriscaldamento del pianeta. E se la lotta ai cambiamenti climatici cominciasse nel piatto? Come? Rinunciando alle bistecche.<br /><br />“Produrre carne è uno spreco d’acqua e produce una quantità elevata di gas serra. Mette sotto pressione le risorse del pianeta. Una dieta vegetariana è meglio”. E’ quello che pensa dalle pagine del Times lord Stern, un tempo consigliere di Blair, autore del rapporto 2006 che per primo mise nero su bianco la tragica inconfutabilità dei cambiamenti climatici, con un’avvertenza: combatterli ora ci costerà caro, ma infinitamente meno di quanto peserebbe sulle nostre finanze non fare nulla. Senza contare che la green-economy aprirà prospettive di crescita inedite e indispensabili in un mercato cresciuto finora puntando solo sul consumo e sulla quantità. Quindi non per scelta verde, ma per ragioni economiche lord Stern - docente d’economia alla London School of Economics - suggeriva una sterzata vigorosa.<br /><br />Ed è lo stesso che fa ora, solo che l’appello non è più ai governi - non solo, ha scritto infatti anche ad Obama chiedendogli di partecipare in prima persona al prossimo summit di Copenaghen - ma ai singoli individui. Perché miliardi di persone che masticano i prodotti della Terra possono fare - letteralmente - il bello o il cattivo tempo. Dunque, via dalle tavole roast-beef, rollé, stufati, spezzatini e ossibuchi. Per salvare la Terra bisogna mangiare verde.<br /><br />Per riempiere i panini planetari di hamburger stiamo infatti deforestando gli ultimi polmoni verdi, per convertirli alla produzione di mangini. Mucche e maiali producono un’enorme quantità di metano, un gas che è 23 volte più nocivo all’atmosfera di quanto non sia il biossido di carbonio. Secondo le Nazioni Unite la produzione di carne è responsabile del 18 per cento delle emissioni di Co2 del pianeta.<br /><br />Una drastica riduzione avrebbe effetti importanti. Ma per cominciare bisognerebbe invertire un trend che è tutto in salita: l’Onu calcola che per metà del secolo il consumo di carne, stante le tendenze attuali, sarà raddoppiato. Lord Stern non ha dubbi su che cosa sia necessario fare: cambiare abitudini, far diventare il consumo di carne inaccettabile, un costo troppo alto da sostenere guardando alle future generazioni. “Ora ho 61 anni - dice lord Stern -. Da quando ero studente è radicalmente cambiato l’atteggiamento verso il bere o la guida, la gente ha cambiato idea su ciò che è o meno responsabile. Ora dovranno chiedersi sempre di più qual è il contenuto di Co2 del cibo che mangiamo”.<br /><br />Una domanda che sarà imperativa, perché i cambiamenti sono già tra noi, nonostante la ritrosia di governi ed opinione pubblica ad accettare la necessità di una nuova rivoluzione copernicana, virando verso un’economia sostenibile. E anche la salute protrebbe avvantaggiarsene. In Gran Bretagna, informa il Times, il consumo quotidiano di proteine derivate da animali è di 50 grammi: un petto di pollo o una costoletta d’agnello. Non è un’esagerazione, ma è superiore del 25-50% del quantitativo consigliato dall’Organizzazione mondiale della sanità.<br /><br />Articolo pubblicato su L'Unità - 27 ottobre 2009Anonymoushttp://www.blogger.com/profile/15109352896800601211noreply@blogger.com0tag:blogger.com,1999:blog-5392236649649906511.post-61483615403463367762009-10-19T07:05:00.000-07:002010-08-31T06:59:03.459-07:00<div style="text-align: center; font-weight: bold;"><span style="font-size:130%;"><span style="color: rgb(0, 153, 0);">MANGIARE UOVA O ALIMENTI CHE LE CONTENGONO...</span><br /><span style="font-style: italic; color: rgb(0, 0, 0);">Di Giovanni Canepa.</span><br /><br /></span></div><div style="font-family: verdana; text-align: center;"><object style="color: rgb(0, 0, 0);" width="445" height="364"><param name="movie" value="http://www.youtube.com/v/hhynwKoeSIY&hl=it&fs=1&rel=0&color1=0x234900&color2=0x4e9e00&border=1"><param name="allowFullScreen" value="true"><param name="allowscriptaccess" value="always"><embed src="http://www.youtube.com/v/hhynwKoeSIY&hl=it&fs=1&rel=0&color1=0x234900&color2=0x4e9e00&border=1" type="application/x-shockwave-flash" allowscriptaccess="always" allowfullscreen="true" width="445" height="364"></embed></object><br /></div><div style="text-align: justify;"><br /><span style="font-family:verdana;">Video degli orrori insiti nella produzione di uova.</span><br /><span style="font-family:verdana;">Ormai la gente considera gli animali commestibili come derrate.</span><br /><span style="font-family:verdana;">Derrate, in italiano, leggi: merce che si può consumare mangiando.</span><br /><span style="font-family:verdana;">Negli Stabilimenti di Galline Ovaiole di tutto il mondo si consuma un crimine organizzato su vasta scala ogni giorno; una volta venuti alla luce del neon i pulcini maschi viaggiano su un natro trasportaotre e mani "pie" prelevano i maschi e li gettano vivi in un tritacarne. Nessuna sorte migliore è riservata alle femmine che passano la breve vita pigiate in angusti spazi e poi spremute a fare uova. Finita la loro stagione di produzione vengon uccise. Se questa è umanità...</span></div>Anonymoushttp://www.blogger.com/profile/15109352896800601211noreply@blogger.com0tag:blogger.com,1999:blog-5392236649649906511.post-43799963424188031062009-09-13T23:36:00.000-07:002010-08-31T06:59:03.462-07:00<div style="text-align: justify;"><div style="text-align: center;"><span style="font-weight: bold;font-size:130%;" ><span style="color: rgb(0, 0, 0);"><span style="color: rgb(0, 102, 0);">ARTICOLI: CORRIERE DELLA SERA, 10 Settembre 2009.</span></span></span><span style="font-size:130%;"><br /></span><span style="font-weight: bold;font-size:130%;" ><span style="color: rgb(0, 0, 0);">Meno carne per se stessi e per il pianeta.<br />Ridurne i consumi diminuisce il rischio di tumori e malattie del cuore, ma anche il riscaldamento globale.</span></span><span style="font-size:130%;"><br /></span></div><span style="font-family:verdana;"><br />MILANO - Un modo semplice per volersi bene ed essere ecologicamente corretti? Portare in tavola un po' meno carne. È meglio per la nostra salute, ma anche per il mondo intero: il 18 per cento dei gas serra deriva proprio da tutte le attività connesse all'allevamento degli animali usati per produrre carne, perciò ridurne i consumi avrebbe un impatto non da poco pure sul riscaldamento globale.</span><br /><span style="font-family:verdana;">Meno carne per se stessi e per il pianeta.</span><br /><span style="font-family:verdana;">Ridurne i consumi diminuisce il rischio di tumori e malattie del cuore, ma anche il riscaldamento globale.</span><br /><br /><span style="font-family:verdana;">SALUTE – L'appello arriva dai cardiologi riuniti a Barcellona per il congresso dell'European Society of Cardiology, che specificano: «Consumare carni di manzo e maiale in grosse quantità aumenta di circa il 30 per cento il rischio di morire per colpa di una malattia cardiovascolare o un tumore. Il World Cancer Research Fund e l'American Institute for Cancer Research hanno indicato in 500 grammi alla settimana il consumo massimo di carni rosse». L'Organizzazione Mondiale della Sanità è ancora più prudente e parla di un introito raccomandato pari a 300 grammi di carne rossa (fresca o conservata) alla settimana: 45, 50 grammi al giorno. Ma secondo i dati dell'Osservatorio dell'Istituto Nazionale di Ricerca per gli Alimenti e la Nutrizione (INRAN), in Italia adulti e adolescenti ne mangiano più del doppio e solo i lattanti rispettano il consumo raccomandato di proteine animali. Insomma, abbiamo davvero un po' esagerato. Anche perché la connessione fra consumo di carne rossa e guai per la salute è ormai sicura: poco tempo fa, ad esempio, uno studio ha confermato che mangiarne molta aumenta la mortalità e che l'11 per cento dei decessi negli uomini e il 16 per cento di quelli nelle donne potrebbero essere evitati riducendo l'introito di bistecche, insaccati e affini.</span><br /><br /><span style="font-family:verdana;">AMBIENTE – I «danni» della troppa carne rossa però non si esauriscono a livello del singolo: come hanno spiegato i cardiologi a Barcellona, il consumo senza freni che caratterizza le società occidentali è legato a doppio filo con il riscaldamento globale. E i cambiamenti climatici a loro volta sono responsabili di innumerevoli problemi per la salute umana: dalle patologie respiratorie alla malnutrizione, destinata ad aumentare con l'estendersi delle aree calde e desertificate. «Le malattie umane e il riscaldamento globale sono indubbiamente correlate, in molti modi diversi – scrivono i cardiologi nel documento diffuso al congresso –. L'OMS e molte associazioni mediche stanno tenendo conto di ciò nelle loro raccomandazioni, ma il problema è ampio e tutti devono fare la loro parte. E difficilmente interventi a livello delle politiche energetiche, agricole, urbane o dei trasporti possono avere successo se tutta la popolazione non è cosciente dei rischi connessi ai cambiamenti climatici». Informazione e consapevolezza, quindi, sono fondamentali. Anche perché secondo una ricerca appena uscita su Food Research International, il cerchio finirà per chiudersi: con l'aumento delle temperature medie infatti la qualità della carne è destinata a peggiorare, perché molti animali da allevamento soffrono il caldo e quando vivono a temperature elevate (per il maiale, ad esempio, il termometro non dovrebbe superare i 31 gradi) danno carni più scure, dure, meno grasse e saporite. Meno buone, insomma. Forse è meglio non essere costretti a rinunciare alla carne per questo motivo, ma pensarci prima contenendo i consumi per evitare brutte conseguenze, per noi e il pianeta. Sono piccoli gesti che contano: mangiare meno carne, ma anche scegliere cibi che non debbano percorrere migliaia di chilometri prima di arrivare sulla nostra tavola. Una dieta ecosostenibile, insomma, che aiuterebbe il mondo a stare un po’ meglio e ci manterrebbe più in salute.<br /></span><span style="font-size:85%;"><br /></span><span style="font-size:85%;">Elena Meli</span><br /></div>Anonymoushttp://www.blogger.com/profile/15109352896800601211noreply@blogger.com0tag:blogger.com,1999:blog-5392236649649906511.post-25398853581014310372009-08-24T06:51:00.000-07:002010-08-31T06:59:03.465-07:00<div style="text-align: justify; font-family: verdana;"><div style="text-align: center; font-weight: bold;"><span style="font-size:130%;"><span style="color: rgb(0, 0, 0);"><span style="color: rgb(0, 102, 0);">ARTICOLI: CORRIERE DELLA SERA, 19 Agosto 2009.</span><br />Esperti Usa: Ok alla dieta vegetariana</span><br /><span style="color: rgb(0, 0, 0);">Pronunciamento ufficiale dell'American Dietetic Association, ma con alcune precisazioni.</span><br /><span style="color: rgb(0, 0, 0);">Ma va studiata bene e mai improvvisata, specie per i bambini.</span></span><br /></div><br />MILANO - Il documento ha un certo peso. È infatti la parola dell'American Dietetic Association, che sulla rivista dell'associazione ha preso posizione in materia di dieta vegetariana con una sorta di dichiarazione ufficiale sul tema. Che suona più o meno così: «Diete vegetariane accuratamente pianificate possono essere salutari, nutrizionalmente equilibrate e in grado di offrire benefici per la prevenzione e il trattamento di malattie come cancro, obesità, diabete e patologie cardiovascolari. Se vengono ben studiate, sono appropriate in ogni età della vita e possono essere adatte anche a donne in gravidanza, bambini e adolescenti».<br /><br />NO ALLE IMPROVVISAZIONI - Da questa parte dell'oceano è quasi del tutto d'accordo Carlo Cannella, presidente dell'Istituto Nazionale di Ricerca per gli Alimenti e la Nutrizione, che commenta: «Le diete vegetariane sono sicuramente positive per la salute e anche sicure, a patto però di seguire specifici criteri. Non possono cioè essere improvvisate, perché richiedono conoscenze che non tutti hanno: chi vuole intraprendere questa strada dovrebbe farsi seguire da un medico o da qualcuno competente. Ciascuno può poi imparare da solo a gestire la propria alimentazione, ma è bene non affidarsi a praticoni o lasciarsi andare al fai da te».<br /><br />BAMBINI - Il rischio di carenze infatti esiste eliminando carne, pesce e, nelle versioni più «hard», pure i latticini. Per questo Cannella richiama alla cautela quando si parla di bambini: «Con i bimbi ci andrei davvero piano. Temo molto gli estremismi, soprattutto i genitori che assumono posizioni radicali e impongono ai figli, anche molto piccoli, diete restrittive che possono portare a un'alimentazione squilibrata, con tutti i rischi che ne conseguono durante un periodo delicato come quello dell'accrescimento. Per di più – prosegue Cannella – la dieta vegetariana implica il consumo di quantità di cibo maggiori, perché gli alimenti che la compongono hanno una densità nutrizionale più bassa. Un regime simile può essere quindi più difficoltoso da seguire nell'infanzia».<br /><br />VANTAGGI – Cautela quindi coi più piccoli, ma a parte questo l'esperto italiano sposa la posizione statunitense: «Se ben condotte, le diete vegetariane non sono pericolose. Il rischio di carenze è marginale e riguarda soprattutto nutrienti come la vitamina B12 che è difficile trovare negli alimenti permessi: c'è ad esempio nel tofu o nei funghi coltivati, ma è abbastanza inusuale consumare grosse quantità di questi cibi», dice Cannella. Via libera dunque, se ci si fa seguire da un esperto che ci spieghi cosa e quanto introdurre nell'alimentazione quotidiana. I vantaggi non sono pochi, come spiega il documento dell'American Dietetic Association: «I vegetariani hanno un indice di massa corporea mediamente inferiore, un rischio più basso di ipercolesterolemia, ipertensione, malattie cardiovascolari e diabete. La loro dieta contiene bassi livelli di colesterolo e grassi saturi e apporta invece grosse quantità di fibre, vitamine C ed E, magnesio e potassio, flavonoidi, carotenoidi, folati – scrivono gli esperti statunitensi –. Queste differenze nutrizionali possono spiegare alcuni dei benefici dell'alimentazione vegetariana variata e bilanciata, a cui è associata anche una minor probabilità di tumori».<br /><br />MAMME - Nel documento americano ci sono sezioni dedicate ai benefici specifici della dieta senza carne sull'osteoporosi, il cancro, le malattie cardiovascolari e una parte dedicata a rassicurare le future mamme vegetariane: «La loro alimentazione può essere nutrizionalmente adeguata e non pericolosa per loro stesse e per il bambino», scrivono gli autori. La raccomandazione finale ribadisce però il concetto più importante: «È fondamentale affidarsi a nutrizionisti esperti, che possano dare consigli e informazioni appropriate sui nutrienti essenziali e come garantirseli, sulle modifiche da fare per venire incontro a restrizioni alimentari imposte da allergie, malattie o, semplicemente, per affrontare le diverse età della vita».<br /><br /><span style="font-size:85%;">Elena Meli</span></div>Anonymoushttp://www.blogger.com/profile/15109352896800601211noreply@blogger.com0tag:blogger.com,1999:blog-5392236649649906511.post-67832021279802487872009-08-09T02:13:00.000-07:002010-08-31T06:59:03.468-07:00<div style="text-align: center; font-weight: bold; color: rgb(0, 102, 0);font-family:verdana;"><object width="580" height="360"><span style="font-size:130%;">RICETTE: SPIEDINI DI TOFU CON VERDURE ALLA BRACE.<br /><br /></span><param name="movie" value="http://www.youtube.com/v/rhzDq2c8HFU&hl=it&fs=1&rel=0&border=1"><param name="allowFullScreen" value="true"><param name="allowscriptaccess" value="always"><embed src="http://www.youtube.com/v/rhzDq2c8HFU&hl=it&fs=1&rel=0&border=1" type="application/x-shockwave-flash" allowscriptaccess="always" allowfullscreen="true" width="580" height="360"></embed></object></div>Anonymoushttp://www.blogger.com/profile/15109352896800601211noreply@blogger.com0tag:blogger.com,1999:blog-5392236649649906511.post-44250529925885867272009-08-06T01:31:00.000-07:002010-08-31T06:59:30.222-07:00<div style="text-align: center; color: rgb(0, 102, 0);"><span style="font-size:130%;"><span style="font-weight: bold;font-family:verdana;" >RICETTE: CORNETTI ALLO YOGURT.</span><br /></span></div><br /><span style="font-weight: bold;font-family:verdana;" >INGREDIENTI:</span><br /><ul style="font-family: verdana;"><li>500 gr. Farina</li><li>25 gr. Lievito </li><li>1 Cucchiaio zucchero</li><li>80 ml. Acqua tiepida</li><li>30 gr. Burro</li><li>250 gr. Yogurt bianco</li><li>10 gr. Sale<br /></li></ul><br /><div style="text-align: justify;"><span style="font-weight: bold;font-family:verdana;" >TEMPO E COTTURA:</span><br /><span style="font-family:verdana;">In forno a 180°C per circa 10 minuti.</span><br /><br /><a onblur="try {parent.deselectBloggerImageGracefully();} catch(e) {}" href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEhQrlKvKoe11HO-uXc7mM9qWgOo0_woPWEDgmzM4p3TW5PmDZHXCzElfZi4UXBhNPjPKIEs7a8qNlcZJdkbatPduxcfZJ0zXXRg2_npnpxMXDRfHVEc_0hUdaYJHMRukJEo1pyMiPhlp7Q4/s1600-h/1-5.jpg"><img style="margin: 0px auto 10px; display: block; text-align: center; cursor: pointer; width: 320px; height: 226px;" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEhQrlKvKoe11HO-uXc7mM9qWgOo0_woPWEDgmzM4p3TW5PmDZHXCzElfZi4UXBhNPjPKIEs7a8qNlcZJdkbatPduxcfZJ0zXXRg2_npnpxMXDRfHVEc_0hUdaYJHMRukJEo1pyMiPhlp7Q4/s320/1-5.jpg" alt="" id="BLOGGER_PHOTO_ID_5367168127685906130" border="0" /></a><span style="font-weight: bold;font-family:verdana;" >PROCEDIMENTO:</span><br /><span style="font-family:verdana;">Unire tutti gli ingredienti, tranne il burro.</span><br /><span style="font-family:verdana;">Almagamare bene gli ingredienti.</span><br /><span style="font-family:verdana;">Lavorare l'impasto per alcuni minuti fino ad ottenere una consistenza omogenea.</span><span style="font-family:verdana;"> Formare un panetto che si metterà a riposare, coperto da un canovaccio, per 15 minuti.</span><span style="font-family:verdana;">Trascorsi i 15 minuti aggiungere all'impasto il burro e lavorare ancora per alcuni minuti, riottenendo un impasto omogeneo. Riformare un panetto e fare crescere per 30 minuti.</span><a onblur="try {parent.deselectBloggerImageGracefully();} catch(e) {}" href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEg46pwe4u6OPy_EjG7HkJkUEIcBS0XzcgBwKJlj9P6PIjgxtMsRAry7SqfzMQPQW8hnJ6W2zFzJS1QShF7Nc805CP7erwzhi5WlTLheiD59m4gSNGrNoxZLKAb7IaCn3eiu8ZvZ6eq0-1Vy/s1600-h/6-9.jpg"><img style="margin: 0px auto 10px; display: block; text-align: center; cursor: pointer; width: 320px; height: 226px;" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEg46pwe4u6OPy_EjG7HkJkUEIcBS0XzcgBwKJlj9P6PIjgxtMsRAry7SqfzMQPQW8hnJ6W2zFzJS1QShF7Nc805CP7erwzhi5WlTLheiD59m4gSNGrNoxZLKAb7IaCn3eiu8ZvZ6eq0-1Vy/s320/6-9.jpg" alt="" id="BLOGGER_PHOTO_ID_5367168459794729218" border="0" /></a><span style="font-family:verdana;"> Dopo i 30 minuti, prendere l'impasto lievitato e stenderlo a forma di rettangolo, poi da qui a piacere ( intendo per la grandezza) ricavare dei triangoli. Fatto ciò arrotolare i triangoli partendo dalla base fino alla punta.</span><span style="font-family:verdana;"> Posizionare poi i cornetti su una teglia rivestita da carta da forno e far lievitare, sempre coperti, per 20 minuti circa.</span><span style="font-family:verdana;"> </span><span style="font-family:verdana;">Passati i 20 minuti, infornare i cornetti, in forno precedentemente riscaldato, a 180° per circa 10 minuti, finche si sono dorati.</span><a onblur="try {parent.deselectBloggerImageGracefully();} catch(e) {}" href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEhO3_nWSOdYpC1bGtIAK3UwooThQR1DFhB-TOhHC5YT7QvBqRDEqns6FCH-XhXvbrOai8lECCCQiBqQdCq9FnzyiI6U4q3ETR6-E1LAqx7l3FSMc1A8XSikPVWmrhi-r65npvQk75a2JQub/s1600-h/10-15.jpg"><img style="margin: 0px auto 10px; display: block; text-align: center; cursor: pointer; width: 320px; height: 226px;" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEhO3_nWSOdYpC1bGtIAK3UwooThQR1DFhB-TOhHC5YT7QvBqRDEqns6FCH-XhXvbrOai8lECCCQiBqQdCq9FnzyiI6U4q3ETR6-E1LAqx7l3FSMc1A8XSikPVWmrhi-r65npvQk75a2JQub/s320/10-15.jpg" alt="" id="BLOGGER_PHOTO_ID_5367168600229953474" border="0" /></a><br /><span style="font-family:verdana;"><span style="font-weight: bold;">NOTE E SUGGERIMENTI:</span></span><br /><span style="font-family:verdana;">Si consiglia l'utilizzo di una teglia di alluminio.</span><br /><span style="font-family:verdana;">Fare attenzione alla cottura che avviene velocemente, quindi tenere d'occhio il forno.</span><span style="font-family:verdana;"> I cornetti devono essere dorati, non oltre, se no diventano croccanti.</span><span style="font-family:verdana;"> Può essere utile prima di infornare cospargere i cornetti con pochissimo burro o della panna da dolci liquida e magari mettere su un pò di zucchero.</span></div>Anonymoushttp://www.blogger.com/profile/15109352896800601211noreply@blogger.com0tag:blogger.com,1999:blog-5392236649649906511.post-56975655671746993282009-07-20T03:28:00.000-07:002010-07-30T02:16:55.393-07:00<div style="text-align: justify;"><div style="text-align: center; color: rgb(0, 102, 0);"><span style="font-size:130%;"><span style="font-weight: bold;font-family:verdana;" >RICETTE: INVOLTINI DI MELANZANE (4 PORZIONI).</span><br /></span></div><br /><span style="font-weight: bold;font-family:verdana;" >INGREDIENTI:</span><ul><li><span style="font-family:verdana;">2 Melanzane lunghe</span></li><li><span style="font-family:verdana;">6 Pomodori maturi</span></li><li><span style="font-family:verdana;">1 Mazzetto di basilico fresco (circa 30 foglie)</span></li><li><span style="font-family:verdana;">1 Manciata di capperi sotto sale</span></li><li>200 gr. Provolone piccante<span style="font-family:verdana;"><br />(Versione Vegan, sostituire il provolone con tofu)</span></li><li><span style="font-family:verdana;">3 Cucchiai di Trentingrana</span></li><li><span style="font-family:verdana;">Olio extra vergine di oliva</span></li><li><span style="font-family:verdana;">Sale</span></li><li><span style="font-family:verdana;">Pepe</span><br /></li></ul><span style="font-weight: bold;font-family:verdana;" >TEMPO E COTTURA:</span><br /><span style="font-family:verdana;">In forno a 180°C per 10 minuti.</span><br /><br /><div style="text-align: center;"><a onblur="try {parent.deselectBloggerImageGracefully();} catch(e) {}" href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEhGfx7x886yiZegl2XZnGra81EsI6ytMzq2EqeYBo8owqtar0IBRzV_nRSuIPPXJ03ZkZcgin47qpr6SwsmJ9BcD8XMHv_zld0n-O8XCvZpLB9jALFnzBbNi-TAoQf39UjXmFbMT45207ZX/s1600-h/involtini_1.jpg"><img style="cursor: pointer; width: 320px; height: 226px;" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEhGfx7x886yiZegl2XZnGra81EsI6ytMzq2EqeYBo8owqtar0IBRzV_nRSuIPPXJ03ZkZcgin47qpr6SwsmJ9BcD8XMHv_zld0n-O8XCvZpLB9jALFnzBbNi-TAoQf39UjXmFbMT45207ZX/s320/involtini_1.jpg" alt="" id="BLOGGER_PHOTO_ID_5360818996220813090" border="0" /></a><a onblur="try {parent.deselectBloggerImageGracefully();} catch(e) {}" href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEhCTBKIS0ehfO7TiTAhN9an59C_GGpRvQLIprSPk9mE3Xpp26UxEB5hrhjmOVwoSAD_G-QbHsH-uVUGtqmk38DogBSjRecIeAMTgUKTPtXe_lNkycGIdw6_9IdtGfz4a-JTf6sPD2M_8Suo/s1600-h/involtini_2.jpg"> <img style="cursor: pointer; width: 320px; height: 226px;" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEhCTBKIS0ehfO7TiTAhN9an59C_GGpRvQLIprSPk9mE3Xpp26UxEB5hrhjmOVwoSAD_G-QbHsH-uVUGtqmk38DogBSjRecIeAMTgUKTPtXe_lNkycGIdw6_9IdtGfz4a-JTf6sPD2M_8Suo/s320/involtini_2.jpg" alt="" id="BLOGGER_PHOTO_ID_5360819091548370146" border="0" /></a><br /></div><br /><span style="font-weight: bold;font-family:verdana;" >PROCEDIMENTO:</span><br /><span style="font-family:verdana;">Lavate e tagliate a fette per lungo le melanzane e grigliatele finché non sono ben cotte da entrambi i lati. Scottate i pomodori in acqua bollente per 3' così dopo li sbuccerete meglio. Sbucciateli e tagliateli a striscioline. Lavate bene i capperi e il basilico. Tagliate a rettangoli il provolone piccante. Procedete come in figura: mettete su ciascuna fetta di melanzana un pezzo di provolone piccante, un filetto di pomodoro, tre capperi, due foglie di basilico, salate e chiudete (siate cauti con il sale poiché i capperi anche se sciacquati restano ben salati). Una volta messo il ripieno, arrotolate la fetta di melanzana e chiudete con uno stuzzicadenti. Procedete così per tutte le fette di melanzana.</span><br /><span style="font-family:verdana;">Disponete poi gli involtini in una pirofila, spolverate di Trentingrana, condite con un filo d'olio. Mettete in forno a 180°C per 10 minuti.</span><br /><span style="font-weight: bold;font-family:verdana;" >NOTE:</span><br /><span style="font-family:verdana;">E' un piatto fresco, facile e veloce da realizzare: adatto sia all'estate che alle altre stagioni. Potete servirlo come secondo piatto accompagnato da patatine arrosto.</span><br /></div>Anonymoushttp://www.blogger.com/profile/15109352896800601211noreply@blogger.com0tag:blogger.com,1999:blog-5392236649649906511.post-34692422830796513582009-07-03T00:51:00.000-07:002010-07-30T02:24:36.821-07:00<div style="text-align: center; color: rgb(0, 102, 0); font-family: verdana;"><span style="font-size:130%;"><span style="font-weight: bold;">MENO TUMORI TRA I VEGETARIANI.</span><br /></span></div><div style="text-align: justify; font-family: verdana;"><span style="font-weight: bold;"><br /></span><a onblur="try {parent.deselectBloggerImageGracefully();} catch(e) {}" href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEi7osFqO7Ttb7GBGenZt0z-lajnpIAwZXLpj702SCNOP4c8zGzx_NT1wXGU3OX8-Y2O9gDcVfPz1VNoQA953ZR1ds9vwgi1nR7rHNomHuozg4BcUnMpasr7m1T8ua4vJXbNY5ZghyphenhyphendvLADM/s1600-h/este_01145353_54090.jpg"><img style="margin: 0pt 10px 10px 0pt; float: left; cursor: pointer; width: 230px; height: 207px;" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEi7osFqO7Ttb7GBGenZt0z-lajnpIAwZXLpj702SCNOP4c8zGzx_NT1wXGU3OX8-Y2O9gDcVfPz1VNoQA953ZR1ds9vwgi1nR7rHNomHuozg4BcUnMpasr7m1T8ua4vJXbNY5ZghyphenhyphendvLADM/s400/este_01145353_54090.jpg" alt="" id="BLOGGER_PHOTO_ID_5354139171710547538" border="0" /></a><span style="font-weight: bold;">Lunga e sistematica ricerca in Gran Bretagna conferma le stime: chi evita la carne ha il 12% in meno di possibilità di ammalarsi, il 45% nel caso delle leucemie. </span><br />LONDRA - E' un diffuso luogo comune: mangiare più frutta e verdura fa bene alla salute. Ora una vasta ricerca rivela che non solo ciò è vero, ma chi fa una dieta vegetariana ha meno probabilità di ammalarsi di cancro rispetto a chi fa una dieta a base di carne. Non è la prima volta che un'affermazione di questo genere proviene dalla comunità scientifica internazionale: la novità, tuttavia, è che non c'era mai stato uno studio così ampio e prolungato nel tempo sulla questione. I risultati sono impressionanti: i vegetariani hanno il 45 per cento di probabilità in meno di ammalarsi di cancro del sangue e un 12 per cento in meno di ammalarsi di qualsiasi tipo di cancro, rispetto a coloro che fanno una dieta carnivora.<br /><br />Pubblicato sul British Journal of Cancer e ripreso oggi con grande rilievo dalla stampa nazionale britannica, lo studio ha seguito lo stato di salute di 61 mila persone nel corso di 12 anni. "Ricerche precedenti avevano indicato che la carne può aumentare il rischio di cancro all'intestino, cosicché i nostri risultati sono apparsi plausibili da questo punto di vista", dice al quotidiano Guardian di Londra la dottoressa Naomi Allen, ricercatrice del Cancer Research della Oxford University e co-autrice del rapporto. "Ma non sappiamo perché il cancro del sangue ha un'incidenza più bassa nei vegetariani". La differenza, un 45 per cento di probabilità di ammalarsi in meno, è enorme, e riguarda sia la leucemia che altri tipi di cancro del sangue. Non solo, ma chi si nutre di verdura, frutta e pesce, evitando la carne, ha anche il 12 per cento di rischio in meno di ammalarsi di qualsiasi altro tipo di tumore, afferma la ricerca.<br /><br />"Sono dati significativi", osserva la dottoressa Allen, "anche se vanno presi con un po' di cautela poiché si tratta del primo ampio studio di questo genere in materia. Abbiamo bisogno di farne altri e di saperne di più. Per esempio dobbiamo scoprire quale aspetto di una dieta a base di verdura, frutta e pesce protegge dal cancro. E dobbiamo stabilire quanto influisce positivamente una dieta vegetariana, così come quanto influisce negativamente una a base di carne". Lo studio fa parte di un progetto internazionale a lungo termine chiamato "European Prospective Investigation into Cancer and Nutrition", che andrà avanti, ad Oxford e in altri centri di ricerca sul cancro.<br /><br />Altri studi hanno comunque già dimostrato che mangiare carne, o perlomeno mangiarne troppa, può essere nocivo. Non solo per la salute degli umani, tanto per cominciare, ma pure per quella del pianeta: l'anno scorso un rapporto della Commissione dell'Onu sul Cambiamento Climatico ha esortato a rinunciare alla carne almeno una volta alla settimana poiché la produzione di carne, ovvero gli allevamenti di bovini, produce da sola un quinto delle emissioni di gas nocivi. Un rapporto della World Cancer Research Fund, dua nni or sono, ha raccomandato di non mangiare più di 300 grammi di carne alla settimana a causa del rapporto tra una dieta altamente carnivora e il cancro all'intestino. E nel 2005 uno studio finanziato dal Medical Research Council britannico e dalla International Agency for Research on Cancer, ha riscontrato che mangiare due porzioni di carne al giorno, l'equivalente di un panino con la pancetta e di una bistecca, aumenta del 35 per cento il rischio di cancro all'intestino.<br /><br /><span style="font-size:85%;"><span style="font-weight: bold;">Fonte:</span> La Repubblica.it, Enrico Franceschini (1 Luglio 2009).</span></div>Anonymoushttp://www.blogger.com/profile/15109352896800601211noreply@blogger.com0tag:blogger.com,1999:blog-5392236649649906511.post-42425005372157171462009-06-18T08:35:00.000-07:002010-07-30T02:24:36.824-07:00<div style="text-align: center;font-family:verdana;"><span style="color: rgb(0, 102, 0);font-family:verdana;font-size:130%;" ><span style="font-weight: bold;">RIFLESSIONI...</span></span><br /></div><div style="text-align: center; font-family: verdana;"><br /><a onblur="try {parent.deselectBloggerImageGracefully();} catch(e) {}" href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEg_Wa45iY1_SeUzM3liK_f7gXn6Lsb6H-vUooOfwYWx1WxfUsDYQcRFJRlfm7Tg0j1n4V267_BQyOv202LN39pFkHqWLn5M6e5gsNAF_LwCNDf14J-eMm0sWCrrixPvFIu5HLmM1UV7aWt8/s1600-h/banner-alimentazione1.jpg"><img style="margin: 0px auto 10px; display: block; text-align: center; cursor: pointer; width: 400px; height: 150px;" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEg_Wa45iY1_SeUzM3liK_f7gXn6Lsb6H-vUooOfwYWx1WxfUsDYQcRFJRlfm7Tg0j1n4V267_BQyOv202LN39pFkHqWLn5M6e5gsNAF_LwCNDf14J-eMm0sWCrrixPvFIu5HLmM1UV7aWt8/s400/banner-alimentazione1.jpg" alt="" id="BLOGGER_PHOTO_ID_5348696623862133058" border="0" /></a><br />Verrà il tempo in cui l'uomo non dovrà più uccidere per mangiare,<br />ed anche l'uccisione di un solo animale<br />sarà considerato un grave delitto...<br /><span style="font-weight: bold;">Leonardo da Vinci</span>.<br /><br />La crudeltà verso gli animali è tirocinio della crudeltà contro gli uomini.<br /><span style="font-weight: bold;">Publio Ovidio Nasone</span> (43 a.c.-17/18 d.c.) - Poeta latino.<br /><br />Noi non abbiamo due cuori - uno per gli animali, l'altro per gli umani.<br />Nella crudeltà verso gli uni e gli altri, l'unica differenza è la vittima.<br /><span style="font-weight: bold;">Alphonse de Lamartine </span>(1790-1869)<span style="font-weight: bold;">.</span><br /></div>Anonymoushttp://www.blogger.com/profile/15109352896800601211noreply@blogger.com0tag:blogger.com,1999:blog-5392236649649906511.post-31069982272231702412009-05-19T06:01:00.000-07:002010-07-30T02:24:36.826-07:00<div style="text-align: justify;"><div style="text-align: center;"><span style="font-family:verdana;"><span style="font-size:130%;"><span style="color: rgb(0, 102, 0); font-weight: bold;">CARNE PER TUTTI.</span><br /><span style="color: rgb(0, 0, 0); font-weight: bold;"> Raitre, REPORT 17.05.2009</span></span><br /></span></div><span style="font-family:verdana;"><br /></span><a onblur="try {parent.deselectBloggerImageGracefully();} catch(e) {}" href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEiFR_zSq2dUBHgs7y1_3z6zSGOWC8P8-kcGqkKmhwAwx3__uGwN0YfGM7ssupekTdwZo6jRVrzyQeaouVTwI4CpPMM-RruyBRrZf-idwpQA4gZuNbIFGP9uPwJHIsvRU-AWrNpTVhU9Y6eR/s1600-h/sri_krishna.jpg"><img style="margin: 0pt 10px 10px 0pt; float: left; cursor: pointer; width: 144px; height: 200px;" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEiFR_zSq2dUBHgs7y1_3z6zSGOWC8P8-kcGqkKmhwAwx3__uGwN0YfGM7ssupekTdwZo6jRVrzyQeaouVTwI4CpPMM-RruyBRrZf-idwpQA4gZuNbIFGP9uPwJHIsvRU-AWrNpTVhU9Y6eR/s200/sri_krishna.jpg" alt="" id="BLOGGER_PHOTO_ID_5337527102812325410" border="0" /></a><span style="font-family:verdana;">In Italia siamo 60 milioni di abitanti e consumiamo circa un centinaio di chili di carne a testa, per lo più come in Europa e negli Stati Uniti. E così per soddisfare i nostri appetiti macelliamo circa 500 milioni di polli all'anno, 4 milioni di bovini e 13 milioni di suini, ma siccome non ci bastano il resto lo importiamo. Ma sul pianeta Terra viviamo in 6 miliardi e mezzo e già adesso in molti muoiono di fame, altri che la carne la vorrebbero ma non possono permettersela. Tra qualche anno diventeremo 10 miliardi, si potrà produrre carne per tutti? C'è chi dice che sarebbe il suicidio del pianeta. Fao, Onu, Ipcc avvertono che il 18% dei gas serra che alimentano i cambiamenti climatici sono frutto degli allevamenti, che battono tutte le altre attività umane, comprese le emissioni dell’intero parco auto del pianeta. Per produrre un chilo di carne di bovino si consumano 15.000 litri di acqua e cereali per dieci volte il peso dell’intero animale - cereali che potrebbero sfamare molte più persone - Non basta. Più della metà degli antibiotici prodotti sono usati per uso zootecnico. Le malattie negli allevamenti intensivi aumentano, ma poi aumentano anche ceppi di batteri resistenti agli antibiotici e le malattie umane da benessere come le patologie coronariche, il diabete, l’ obesità che derivano anche da eccessivo consumo di alimenti animali. Senza contare il problema della montagna di liquami ed escrementi che inquinano le acque e non sappiamo più dove mettere. Il paradosso è che più si produce carne a basso costo, grazie a questo modello di allevamento industrializzato, e più aumentano i costi per l’ambiente, e l’agricoltura è la prima vittima di un paradigma economico che non regge più. Eppure le soluzioni ci sarebbero, andrebbero però attuate subito, prima che sia troppo tardi.<br /><br /><a href="http://www.rai.tv/dl/RaiTV/programmi/media/ContentItem-1825a169-47be-420b-bce2-1fd675fa17fc.html?p=0" target="_blank"><span style="color: rgb(0, 102, 0);font-size:130%;" ><span style="font-weight: bold;">GUARDA LA PUNTATA 'CARNE PER TUTTI'.</span></span></a><br /></span></div>Anonymoushttp://www.blogger.com/profile/15109352896800601211noreply@blogger.com0