martedì 19 maggio 2009

CARNE PER TUTTI.
Raitre, REPORT 17.05.2009


In Italia siamo 60 milioni di abitanti e consumiamo circa un centinaio di chili di carne a testa, per lo più come in Europa e negli Stati Uniti. E così per soddisfare i nostri appetiti macelliamo circa 500 milioni di polli all'anno, 4 milioni di bovini e 13 milioni di suini, ma siccome non ci bastano il resto lo importiamo. Ma sul pianeta Terra viviamo in 6 miliardi e mezzo e già adesso in molti muoiono di fame, altri che la carne la vorrebbero ma non possono permettersela. Tra qualche anno diventeremo 10 miliardi, si potrà produrre carne per tutti? C'è chi dice che sarebbe il suicidio del pianeta. Fao, Onu, Ipcc avvertono che il 18% dei gas serra che alimentano i cambiamenti climatici sono frutto degli allevamenti, che battono tutte le altre attività umane, comprese le emissioni dell’intero parco auto del pianeta. Per produrre un chilo di carne di bovino si consumano 15.000 litri di acqua e cereali per dieci volte il peso dell’intero animale - cereali che potrebbero sfamare molte più persone - Non basta. Più della metà degli antibiotici prodotti sono usati per uso zootecnico. Le malattie negli allevamenti intensivi aumentano, ma poi aumentano anche ceppi di batteri resistenti agli antibiotici e le malattie umane da benessere come le patologie coronariche, il diabete, l’ obesità che derivano anche da eccessivo consumo di alimenti animali. Senza contare il problema della montagna di liquami ed escrementi che inquinano le acque e non sappiamo più dove mettere. Il paradosso è che più si produce carne a basso costo, grazie a questo modello di allevamento industrializzato, e più aumentano i costi per l’ambiente, e l’agricoltura è la prima vittima di un paradigma economico che non regge più. Eppure le soluzioni ci sarebbero, andrebbero però attuate subito, prima che sia troppo tardi.

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mercoledì 13 maggio 2009

DA REPUBBLICA.IT

GAND, CITTA' VEGETARIANA.
Al via il giorno "senza carne".

Il giovedì solo menù verdi, si parte questa settimana, con politici e funzionari pubblici che daranno il buon esempio. Da settembre si aggiungono le mense scolastiche. Per ridurre la carbon footprint e combattare obesità e malattie.
di ALESSIA MANFREDI.


Giovedì zucchine, melanzane o insalata mista. Bistecca? Proibita. Succede in Belgio, più precisamente a Gand, la prima città amica dell'ambiente ad istituire ufficialmente un giorno alla settimana rigorosamente vegetariano. L'iniziativa presa nel cuore delle Fiandre orientali viene presentata oggi. E il "veggiedag" parte da questa settimana. Il buon esempio verrà dato in primis dai funzionari pubblici e dai politici, che, almeno il giovedì, rinunceranno all'amata fettina per virare decisamente su un menù verde. Da settembre toccherà poi ai bambini, cittadini consapevoli in erba, che alla mensa scolastica per un giorno non troveranno più la carne.

A dare l'annuncio ufficiale oggi è Tom Balthazar, consigliere comunale della città, che si occupa di salute e ambiente. E per far digerire meglio l'iniziativa ai più riluttanti, il comune ha invitato i cittadini a festeggiare e ad assaggiare spuntini gourmet - rigorosamente vegetariani - comunica la Eva, Ethical Vegetarian Alternative, organizzazione che ha cooperato alla creazione della campagna cittadina.

Gand è la prima ad ascoltare il monito a favore dell'ambiente lanciato dalle Nazioni Unite, anche se presto altre città in Belgio potrebbero seguire il suo esempio. Perché anche un piccolo passo può fare la differenza: secondo la Fao, il bestiame è responsabile del 18 per cento delle emissioni globali di gas serra e l'Onu ha rinnovato gli appelli a rinunciare al consumo di carne almeno una volta ogni sette giorni. Oltre a ridurre così la famigerata carbon footprint, - ovvero l'impatto ambientale - Gand vuole anche mandare un segnale contro l'obesità e promuovere un'alimentazione più equilibrata e sana, tagliando il colesterolo.

Si parte questa settimana. Con tanto di mappe che illustrano i percorsi vegetariani della città, evidenziando ristoranti, bar e mense che offrono menù in linea. E brochure e corsi di cucina tematici per ristoratori.